Schiuma che sporca il mare calabrese
3 minuti per la letturadi PAOLO NACCARATO
CARO Direttore, da tanti anni torno nella mia amata Calabria, sempre con grande entusiasmo, felice di farlo per il calore umano che si ritrova nelle persone, gli amici di una vita, la qualità del cibo, le bellezze dei luoghi e delle loro storie che da spesso da millenni testimoniano una civiltà di antiche tradizioni, il colore del mare con il quale noi calabresi abbiamo un legame che ci accompagna per tutta la vita.
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Ma è da diversi anni ormai che puntualmente tutte le estati ci troviamo di fronte ad un degrado crescente e insopportabile. I cittadini sempre più spesso sono costretti a convivere con condizioni a dir poco incresciose dal punto di vista ambientale e di conseguenza forti si elevano puntualmente le proteste anche sulle condizioni del nostro mare con particolare riferimento al Tirreno cosentino. Puntualmente si indignano cittadini, sindaci, operatori economici, turisti ed operatori turistici, consiglieri provinciali, consiglieri regionali, deputati, senatori.
Sistematicamente vengono fatti rilievi ed analisi da parte di enti ed organismi competenti che puntualmente minimizzano e di conseguenza nulla di significativo accade per invertire in modo risoluto una propensione in grado di tutelare un bene così prezioso come il mare.
Ricordo fra l’altro che il Quotidiano, in particolare negli ultimi anni, ha promosso una meritoria campagna di sensibilizzazione su questi temi dando voce al diffuso disagio sociale, all’indignazione di tanti, ospitando precise testimonianze fotografiche che sistematicamente giungono alle redazioni dei giornali. A tutto questo sommovimento si aggiungono ormai i social network che in tempo reale ci fanno vedere ciò che non va da un punto di vista della tutela ambientale e della tutela del mare, fonte di sostentamento, spesso unica, per tante e tante famiglie.
E sistematicamente tutti gli anni si attribuisce la responsabilità prevalente ai diversi depuratori che o funzionano male, o sono insufficienti, o sono orma obsoleti e dunque inutili e che inevitabilmente finiscono per riversare in mare. Di fonte a tale diffusa e incresciosa situazione che non ha colore politico né di destra né di sinistra, non è né populista, né anti populista ma che ahimè! influenza negativamente il turismo e le meritate vacanze, spesso ormai anche brevissime, di migliaia e migliaia di cittadini, possibile che non vi sia, una volta per tutte, una presa di coscienza generale e le autorità preposte non provvedano ad assumere decisioni incisive per porre fine una volta per tutte ad una situazione che ogni anno si presenta sempre più degradata?
Possibile che il decoro delle nostre spiagge ed il decoro dei nostri centri urbani che spesso si fregiano del titolo di “Borghi più belli d’Italia” non stia più a cuore quasi a nessuno? Ma non rappresenta forse una priorità garantire ai cittadini un mare pulito, depuratori che funzionino perfettamente, puntuale raccolta dei rifiuti, la pulizia delle strade, degli arenili e quant’altro per assicurare ai contribuenti quei servizi minimi che sono alla base di un corretto rapporto fra elettori ed eletti?
Francamente mi sembrano delle ovvietà ma purtroppo non so davvero perché si assiste impotenti a tale inarrestabile tendenza che si porta dietro conseguenze straordinarie quasi emergenze che invece sarebbe facile prevedere per tempo e provvedere. Questi riti che si ripetono tutti gli anni hanno sempre più un sapore di vecchio, di già visto, insopportabile!! Ed anche se i cittadini ancora una volta cercheranno di supplire con un maggiore rigore nei comportamenti quotidiani, ciò non assolve e non supplisce le gravi carenze che tutti vediamo ogni giorno sotto i nostri occhi e che alimentano la nostra indignazione.
* Senatore pro-tempore Cittadino della Calabria a vita
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