Il liceo "Valentini-Majorana" di Castrolibero
2 minuti per la letturadi Pino Assalone, coordinatore di Democrazia e Lavoro – Sinistra CGIL
ET voilà … a volte ritornano. Al loro posto, come se nulla fosse successo, in un silenzio assordante. Dopo settimane a febbraio di legittime proteste che hanno conquistato rilevanza nazionale ed imposto che il Ministero intervenisse direttamente, che hanno visto le telecamere di tutti i programmi nazionali stazionare nel cortile del “Valenti-Majorana” di Castrolibero, cosa ci si poteva attendere nel Bel Paese?
La dirigente, a cui nella precedente estate era stato addirittura consentito il prolungamento dell’attività lavorativa nonostante il raggiungimento dell’età prevista per il pensionamento obbligatorio, era stata accusata apertamente di non aver agito in alcun modo nei confronti delle denunce che le erano state sottoposte e, anzi, di averle osteggiate fino a tentare di impedirle e a coprire quanto sarebbe successo in quella scuola. Da metà febbraio a metà giugno, la dirigente non sarà a scuola, pare per malattia, ed è stata sostituita da una collega reggente nominata dall’Ufficio Scolastico Regionale.
Ora, quella dirigente da dieci giorni è incredibilmente ritornata al suo posto! È ritornata cioè a dirigere tranquillamente l’Istituzione scolastica oggetto di attenzione da parte di tutto il Paese per fatti da accertare che sarebbero avvenuti durante la sua dirigenza e di cui si è detto essere lei fosse ben a conoscenza!
Viene spontaneo chiedersi che messaggio si invia a quella comunità studentesca che esponendosi con coraggio e determinazione “ci ha messo la faccia” nonostante le tante pressioni a “obbedir tacendo”, ha occupato l’Istituto, operato circostanziate denunce, coinvolto l’opinione pubblica, difeso i propri diritti e quelli di tutti. E pure a quella parte del corpo docente che ha fatto la scelta giusta, stando a fianco delle studentesse e degli studenti della loro scuola.
Osceno e scandaloso il comportamento di tutta l’amministrazione scolastica, dal Ministero a quella regionale e provinciale: il loro silenzio complice, inattivo e omertoso è il peggiore messaggio che le Istituzioni dovrebbero dare, ancor più se si parla di Scuola.
Non si ha notizia di alcuna determinazione e provvedimento assunti: si è insabbiato tutto, come nella migliore delle tradizioni? Si è operato per tutelare qualche “amico degli amici” approfittando del passare del tempo e della brevità dell’indignazione e della memoria collettive? E cosa dire di tutti i soggetti politici, finanche le Istituzioni Locali, e sindacali, che in quei giorni rilasciavano dichiarazioni ed erano pure presenti in piazza nella bella manifestazione del 18 febbraio e che ora sono afone e non aprono bocca di fronte questo scandaloso ritorno al suo posto della dirigente?
Forse oggi la passerella su questa vicenda non dà l’agognato ritorno di immagine. Anche in questo caso, un atteggiamento che alimenta la sfiducia dei cittadini nei confronti di chi per funzione avrebbe il dovere di intervenire.
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