Peter Cincotti
INDICE DEI CONTENUTI
- 1 CHI È PETER CINCOTTI ATTESO IN CALABRIA PER IL SUO STORICO CONCERTO
- 1.1 Come è nato il tuo ultimo album Killer on the Keys?
- 1.2 Tu parli di jazz e rock e li suoni. Pensi che possano andare bene insieme e in che modo?
- 1.3 Quali sono gli idoli musicali che ti hanno influenzato di più?
- 1.4 Alcuni la definiscono uno dei crooner della nuova generazione, come Michael Bublé. Lei si sente un crooner?
- 1.5 Quanto sono importanti le tue radici italiane?
- 1.6 Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
- 2 Cincotti in Calabria, un altro grande colpo portato a segno da Ruggero Pegna
Intervista al cantante e pianista italoamericano Peter Cincotti al Garden di Rende per l’unica in Calabria
POP, rock, blues e jazz, miscelati in uno stile unico ed inconfondibile. Una giovinezza passata tra scuola e locali dove suonare, il fenomeno internazionale del pianoforte italoamericano Peter Cincotti, sarà tra novembre e dicembre in Italia per un tour di pochissime date di cui una esclusiva in Calabria, al Teatro Garden di Rende il prossimo lunedì 27 novembre, nell’ambito di Fatti di Musica Festival 2023.
Nato a New York, ma di origini avellinesi – Cervinara, di cui è cittadino onorario dal 29 agosto 2015 – Peter ha entusiasmato il pubblico di tutto il mondo nelle location più prestigiose. I suoi album sono stati prodotti da icone della musica come Phil Ramone e il 16 volte vincitore del Grammy David Foster, mentre il New York Times lo definisce già una leggenda.
Cincotti è legato al nostro Paese anche artisticamente: nel 2013, ha infatti partecipato alla 63ª edizione del Festival di Sanremo, in duetto con Simona Molinari, con i brani “Dr. Jekyll e Mr. Hyde” (dell’indimenticabile Lelio Luttazzi ed Alberto Zeppieri) e “La felicità” (di Simona Molinari, Carlo Avarello, Maurizio Vultaggio e Peter Cincotti stesso).
CHI È PETER CINCOTTI ATTESO IN CALABRIA PER IL SUO STORICO CONCERTO
Nato a New York l’11 luglio del 1983, cantante, cantautore, compositore, è innanzitutto un autentico fenomeno del pianoforte, tanto che Elton John, il grande “rocketman”, lo indicò come un suo erede per la capacità di mescolare gli stili attraverso gli ottantotto tasti. È stato l’artista più giovane, 18 anni fa, che abbia mai raggiunto il primo posto nella classifica Tabelle Jazz di Billboard. Da allora, ha entusiasmato il pubblico di tutto il mondo in alcuni dei templi della musica internazionale, dal Carnegie Hall di New York all’Olympia di Parigi, osannato da tutta la stampa mondiale a cominciare dal New York Times.
In questi anni ha collaborato con altri grandi artisti di vario genere, da Andrea Bocelli a David Guetta e ha condiviso il palco con vere e proprie leggende come Ray Charles. Nel parlare con lui siamo partiti proprio dal suo ultimo lavoro. in cui insieme alla sua band di 3 elementi, rende omaggio ai suoi pianisti preferiti, da Jerry Lee Lewis a Elton John, da Nat King Cole a Billy Joel, da John Lennon a Lady Gaga.
Come è nato il tuo ultimo album Killer on the Keys?
«Dopo aver realizzato cinque dischi molto diversi tra loro, volevo fare un album che li collegasse tutti, onorando alcune delle mie icone pianistiche preferite di tutti i generi diversi, oltre ad alcune canzoni originali autobiografiche che credo siano le mie più personali».
Tu parli di jazz e rock e li suoni. Pensi che possano andare bene insieme e in che modo?
«Ho sempre pensato che la musica abbia solo due generi: buono o cattivo. Ci sono legami tra la classica, il blues, il jazz, il country e il rock, e mi piace esplorare queste zone grigie. Questo album gioca con i generi e usa il pianoforte per unificarli».
Quali sono gli idoli musicali che ti hanno influenzato di più?
«Ray Charles, Billy Joel, Oscar Peterson, Frank Sinatra, Elton John, Errol Garner e molti altri!»
Alcuni la definiscono uno dei crooner della nuova generazione, come Michael Bublé. Lei si sente un crooner?
«Mi considero un autore di canzoni. Uso il pianoforte, la mia voce e altri strumenti per eseguire tutto ciò che la canzone sembra chiedere».
Quanto sono importanti le tue radici italiane?
«Sono molto orgoglioso delle mie radici italiane e ogni volta che visito l’Italia la sento come una seconda casa. Non molto tempo fa ho visitato la città da cui proviene la famiglia del mio bisnonno e mi hanno fatto cittadino onorario! Ma l’onore era mio».
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Forse una colonna sonora, visto che hai recitato in alcuni film. Perché no! Mi piace scrivere per i film e per altri progetti. Nel frattempo, sarò in tournée in tutto il mondo con lo spettacolo dal vivo di “Killer On The Keys”, e ho in cantiere molte nuove canzoni che inizierò a pubblicare l’anno prossimo. Ma nel frattempo sono entusiasta della mia nuova canzone natalizia, intitolata “Because It’s Christmas“!».
Cincotti in Calabria, un altro grande colpo portato a segno da Ruggero Pegna
«Il concerto di Peter Cincotti del 27 novembre al Garden di Rende, con la presentazione in prima assoluta italiana del suo nuovo album – sottolinea Pegna – è un evento prezioso, un’autentica perla di chiusura di un’edizione davvero incredibile di Fatti di Musica, caratterizzata da grandi eventi internazionali, come i concerti della Blues Brothers Band di Lou Blue Marini e di Tony Hadley, ex Spandau Ballet, oltre alla parata di stelle della musica d’autore italiana, con oltre 60mila presenze complessive di pubblico».
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