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L'ex prorettrice dell'Unical, Patrizia Piro

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L’ex prorettrice dell’Unical, Patrizia Piro, si è dimessa dall’incarico a meno di otto mesi dal termine. Dietro le ragioni personali, si spiega, ci sarebbero in realtà divergenze politiche


Le dimissioni del prorettrice dell’Unical Patrizia Piro, presentate lunedì e accompagnate da «motivi personali», sembrano il primo sussulto della lunga stagione preelettorale che il campus di Arcavacata si prepara a vivere. Perché la scelta di lasciare l’incarico a meno di otto mesi dalla scadenza del mandato è letta da molti come il primo passo verso l’annuncio di una candidatura alla carica di rettore – in questo caso rettrice – dell’Università della Calabria, per la quale Piro sfiderebbe Greco, considerato il successore designato di Nicola Leone, magnifico uscente. Per l’ordinaria di Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia non sarebbe la prima candidatura, dopo l’esperienza del 2013. Tuttavia, per ora non c’è nulla di scontato, visto che la scadenza elettorale non è dietro l’angolo. Non si voterà in estate, come successo nelle passate tornate, ma a settembre.

ECCO PERCHÉ PATRIZIA PIRO SI È DIMESSA DA PRORETTRICE DELL’UNICAL

Prima, invece, si procederà con il rinnovo dei direttori di tutti e 14 i dipartimenti, le cui scadenze sono state allineate lo scorso anno con una modifica di Statuto, per farle coincidere con il rinnovo del Senato (e di fatto coincideranno anche con l’elezione del nuovo rettore). Difficile quindi che i maggiorenti dei Dipartimenti, e chi è in corsa per una riconferma o una prima elezione a direttore, si schierino apertamente rispetto alla sfida di settembre, dal momento che prima saranno impegnati a portare a casa il proprio risultato elettorale. Che il divorzio Leone-Piro, in ogni caso, non sia stato vissuto serenamente dalle parti in causa lo testimonierebbe la velocità con cui la dimissionaria è stata sostituita dal rettore, che nel giro di poche ore dall’annuncio delle dimissioni ha comunicato la nomina al Centro residenziale del professor Francesco Raniolo.

Professoressa Piro lei si è dimessa da prorettrice dell’Unical, si scrive “motivi personali”, si legge divergenze politiche. È così?

«Guardi, io nei mesi scorsi ho garantito al rettore Leone il mio appoggio, senza riserve, nel caso in cui lui si fosse potuto ricandidare. Si parlava di un emendamento sostenuto dalla Crui (Conferenza dei Rettori), che sarebbe arrivato alle Camere per consentire, in tutti gli atenei, un secondo mandato…».

Non parla quindi dell’emendamento presentato da Forza Italia al Milleproroghe?

«Quello era tutt’altra cosa. Sarebbe stato una “proroga”, ma nella pratica un commissariamento delle università. Anzi, praticamente, solo della nostra. Ho detto al rettore che per me sarebbe stato un precedente pericoloso, un’ingerenza della politica. Detto questo, sgombrato il campo da una sua possibile ricandidatura, io e il rettore ci siamo trovati su due posizioni opposte. Lui insisteva su una candidatura unica per il rettorato (Greco, ndr) e io ritenevo invece fosse indice di democrazia il confronto tra più candidati».

Si dice che il rettore abbia sondato già gli umori dei direttori di Dipartimento. Questa circostanza ha avuto un peso sulla sua decisione di dimettersi?

«Sembra che l’Unical più che da un ponte sia attraversata da un lungo cavo telefonico… Posso dirle che ognuno è libero di fare quello che vuole, ma credo che un rettore non più rieleggibile debba apparire super partes in una competizione elettorale».

Ma lei quindi si candida a rettore?

«Io non credo nelle candidature personalistiche, ma in quelle a supporto di un progetto culturale ampio e penso che in questo particolare momento non sussistano le condizioni necessarie per poter assumere fin da ora un impegno definitivo. Incoraggiata da tanti colleghi incontrati personalmente, sento comunque la responsabilità di fornire un contributo volto a individuare la figura di un rettore che consenta all’Ateneo di poter progredire in una crescita corale e armoniosa, con il coinvolgimento e la realizzazione di tutte le sue componenti.

Ritengo che tale figura debba avere un retroterra culturale ed esperienziale tale da garantire la piena valorizzazione di tutti i talenti e di tutte le competenze presenti in Ateneo consentendo – quindi – lo sviluppo sinergico di tutte le aree del sapere riconoscendo loro pari dignità. Auspico che i decani dei Dipartimenti favoriscano la conclusione delle elezioni in tempi brevi, poiché solo a valle delle stesse si potranno creare le condizioni di stabilità politico-accademica per il concretizzarsi delle candidature a rettore. Questo è il momento della riflessione: se ci sarà un’assunzione di responsabilità condivisa, sarò pronta a dare la mia disponibilità o a valutarne insieme un’altra».

Il suo bilancio di questi anni però è sempre stato positivo. Lei ha rivendicato i risultati ottenuti insieme alla governance. Una rottura ora non suona un po’ contraddizione?

«Come Prorettore delegato al Centro Residenziale ritengo di aver portato avanti un lungo e faticoso percorso nella governance di Ateneo che ha consentito all’Unical, in virtù dell’elevata qualità dei servizi agli studenti, delle attente politiche di diritto allo studio e della valorizzazione delle attività sociali e culturali del Campus – con il prezioso, generoso e indispensabile contributo di tutto il personale e dei delegati competenti – di conseguire importanti primati a livello nazionale come il primo posto nella classifica Censis. Sono state realizzate tante cose importanti, ma arriva un momento in cui si comprende che è meglio lasciare per preservare il bello dell’esperienza vissuta».

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