3 minuti per la lettura
COSENZA – Insieme all’inno della Champions ha risuonato anche un po’ d’orgoglio cosentino nella finale di San Siro tra Atletico e Real Madrid che ha portato i Blancos sul tetto d’Europa. Sì, perché proprio una ditta di Cosenza, la Giafra, era stata incaricata di effettuare dei lavori di restauro del “Meazza” in vista della sfida del massimo torneo continentale e che tanto appassiona i tifosi di calcio e non solo. Storia, quella che vi raccontiamo, di una ditta cosentina che vince un appalto da tre milioni e mezzo di euro superando la concorrenza di circa centocinquanta ditte di tutta Italia. Una storia a lieto fine e che ha avuto inizio circa un anno fa e che si è conclusa nei tempi previsti consentendo a San Siro di offrire – alle spalle delle telecamere ma non del tutto – un colpo d’occhio nuovo e assolutamente made in Cosenza.
[editor_embed_node type=”photogallery”]68784[/editor_embed_node]
«Diciamo che non è stato semplice ma siamo assolutamente soddisfatti di quello che abbiamo realizzato – dice Gianpiero Bozzo contitolare della Giafra insieme a Francesco Mollo – si è trattato di lavori di consolidamento della tribuna Arancio, quella dove, nelle intenzioni dovranno essere spostate le autorità, e della realizzazione di una sala exclusive da tremila posti più sky box, bar e servizi vari. La difficoltà maggiore è stata coinciliare i lavori con gli eventi di San Siro. In pratica, ogni volta che c’era un evento, dalle partite ai concerti, un cantiere così grande andava chiuso e messo in sicurezza per poi essere riaperto a evento finito. E per fortuna che Inter e Milan non hanno giocato le coppe europee… Ma ormai tutto è passato e ne parliamo con grande soddisfazione».
E con il sorriso di chi sa di aver fatto un buon lavoro, anche a giudicare dai primi attestati di stima che stanno arrivando in queste ore, da addetti ai lavori e non. I problemi però non sono stati solo quelli legati alla logistica: «Questo è uno stadio che è stato iniziato nel 1936 – racconta ancora Bozzo – e che non vedeva lavori di restauro dal 1990, quelli cioè effettuati per i Mondiali. Insomma, il Meazza era ridotto abbastanza male. Oggi invece mi risulta che questa sala che abbiamo costruito noi può già essere noleggiata per eventi vari. Oppure gli Sky box: ne ha preso uno Icardi, l’attaccante dell’Inter, e ci vanno i suoi amici e i suoi familiari per vedere le partite dell’Inter». Tutta la struttura che ha condotto i lavori era cosentina: dagli ingegneri agli architetti fino al direttore dei lavori e al capocantiere. Gli operai invece sono stati scelti sul posto. Storia nella storia quella di un ditta edile di Cosenza che cerca manovalanza locale a Milano, in controtendenza rispetto al flusso di cosentini che parte alla volta della Lombardia in cerca di lavoro. Il tutto per ridare a San Siro uno splendore nuovo, studiato, pensato e realizzato da teste cosentine e apprezzato quanto dall’Uefa quanto dalla Mistadio, la società che gestisce il “Meazza” e che è composta per metà dall’Inter e per metà dal Milan. A proposito: alla Giafra per che squadra tifano? «Io sono interista – commenta con un pizzico di ulteriore orgoglio Bozzo – mentre il mio socio Francesco Mollo è juventino».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA