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Errico Porzio con due delle sue pizze

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Errico Porzio, pizzaiolo e star dei social con 2 milioni di follower ha aperto un locale a Cosenza ed è diventato subito fenomeno sociale

E’ UNA una star dei social con quasi due milioni di follower e la fila di persone che aspetta di entrare nel Solito Porzio, la nuova pizzeria di Errico Porzio su viale Parco a Cosenza, ne è la testimonianza. Canzoni napoletane sono il sottofondo musicale che si può sentire anche da fuori la porta da chi aspetta pazientemente il suo turno. Dentro il locale persone sedute ai tavoli visibilmente felici. Mai vista tanta gente mangiare una pizza all’ora di pranzo, sarà il richiamo del profumo che, vista l’ora, risulta irresistibile. Il locale è ben curato con due forni a legna in bella vista. E poi c’è lui, Errico Porzio, una star più che un pizzaiolo, viste le richieste di selfie che lo sommergono mentre aspetto per sentire la sua storia. L’appuntamento per la chiacchierata è alle 13. “Arrivo subito” ci accoglie col sorriso, “dammi un paio di minuti che faccio qualche foto”. C’è la fila anche per un selfie con il pizzaiolo napoletano con due milioni di follower. Ha una faccia felice, la gioia in viso. Si capisce che ha passione da vendere.

Più che un mestiere per lui fare pizze è una passione. Ma da dove nasce e come nasce in Errico Porzio questa passione che oggi lo ha portato a Cosenza?

«Tanti anni fa. Sì, nasce tanti anni fa, perché? Io ho avuto la fortuna di avere uno zio pizzaiolo, che ancora è pizzaiolo storico di Napoli, ho iniziato con lui a 12, 13 anni. Anche mio padre lavorava nella pizzeria di mio zio, quindi io seguivo mio padre e a distanza di tantissimi anni sono ancora in una pizzeria. Sono 35 anni che faccio sto lavoro. Sono orgoglioso e fiero di aver scelto di farlo. Nonostante lavorassi già all’età di dodici, ho continuato a seguire gli studi. Sono uno che si è sempre impegnato pure a scuola, però, poi, l’attrazione era forte e quindi ho scelto di fare il pizzaiolo».

Quindi ho ragione. È una passione?

«Certo che è una passione, perché a quell’età, dai 13 ai 20 anni, comunque tanti giovani preferiscono fare altro, divertirsi con gli amici. Invece io, sabato, le domeniche d’estate, a Natale, stavo là sacrificato a lavorare, quindi se non avevi la passione ad aiutarti, a sostenerti, non lo facevi».

Sei napoletano doc? Di quale quartiere?

«Io sono del quartiere del Napoli di Maradona, (inevitabile per un napoletano la citazione della mano di dio, ndr) dove si allenava il grande Napoli. Sono di Soccavo. All’epoca la pizzeria consegnava a domicilio. Portavo le pizze al centro Paradiso dove potevo vedere i miei campioni».

A Napoli la tua pizzeria dove si trova?

«Abbiamo sei sedi, tre sulle sulla stessa via, una via storica e rimane la sede storica. Poi ne abbiamo una sul lungomare di Napoli, via Caracciolo una delle più belle vie del mondo, e due al Vomero. Vabbè ne abbiamo anche una a Pozzuoli. In tutto sono sette al momento».

Porzio, come mai la scelta di venire a Cosenza?

«Molti pizzaioli di solito da qui, al sud, cercano di andare a fare fortuna nel nord, dove c’è ricchezza. Invece la mia scelta è un po’ in controtendenza. Perché io sono uno del sud. Mi batto per il sud. Sono molto legato al meridione e da un po’ di anni ho iniziato questo sviluppo dei miei locali principalmente al sud. Non ho pizzerie al nord, anche se la prima l’apriremo a breve. Inutile nasconderlo, faremo una pizzeria a Milano, ma è la prima. Sono veramente legatissimo al sud e credo nelle potenzialità del sud e della nostra gente. Mi dispiace vedere tanti giovani ragazzi costretti ad andare al nord a cercare lavoro e fortuna, quando poi il meridione, dal Lazio in giù, non ha niente da invidiare a nessun altro posto. Sento vivo forte l’affetto che la gente del sud ha nei miei confronti e anche per questo ho deciso di investire nel sud e continueremo a farlo senza discussioni. Di certo faremo qualche altra apertura anche in Calabria».

Sei seguitissimo su Instagram. La gente anche qui a Cosenza vuole fare una foto con Porzio, poi ti chiede l’amicizia su facebook e solo dopo vuole mangiare. Ti senti un po’ personaggio?

«Questa è una responsabilità doppia perché oltre al mio lavoro, essendo seguito molto non solo su Instagram, ma anche su Facebook e su su Tik Tok – abbiamo quasi due milioni di follower – devo anche stare attento ai messaggi che lancio. Questa è una grossa responsabilità, però è anche un motivo per cui la mia persona viene apprezzata e conosciuta ovunque vada. Questo locale, dove ci troviamo, mi hanno detto che da cinque o sei anni non richiamava più nessuno, che ha cambiato diverse gestioni. Ora sono le 13:30, vedete il locale è pieno a pranzo con quasi cento persone in attesa, significa che la comunicazione che facciamo, oltre al prodotto, che comunque deve essere sempre di qualità, altrimenti la gente viene una volta e poi non viene più, funziona bene e la gente apprezza anche la persona. Io sono convinto che fra 5 o dieci anni, il pizzaiolo Errico Porzio non ci sarà e un altro pizzaiolo prenderà il suo posto, ma Porzio resterà comunque nei cuori delle persone che mi hanno conosciuto».

Io ho fatto la prova ieri sera, sono venuto alle 21 con un gruppo di amici. C’era una fila di tante persone sia da un lato che dall’altro. C’era da aspettare tanto e siamo andati via. Cosa vuol dire per te questo successo?

«L’inizio è anche il momento più difficile per un nuovo locale. La curiosità continuerà ancora per un po’ di tempo. Mi hanno accolto alla grande, ci tengo a fare bella figura e la mia presenza qui oggi a distanza di 8 giorni dalla apertura ne è la testimonianza. È un locale che ho veramente a cuore perché, come ripeto sempre, questi locali che apro non sono franchising, come quello di Cosenza: “Errico Porzio” al solito posto non è marchio da franchising. Tutti investimenti privati che facciamo noi come gruppo. Non bisogna confondere gli investitori con i soci. Ho semplicemente un gruppo societario con i quali ci dividiamo i compiti e ognuno fa il proprio lavoro. Quindi abbiamo scelto di fare, a differenza di tanti pizzaioli, anche napoletani, uno sviluppo diretto. Perché? Teniamo alle postazioni e soprattutto alla qualità del prodotto che non deve scendere mai».

Ultima cosa: l’idea di dare gratis, il giorno dell’apertura, la pizza a tutti, anche ai passanti in macchina, da dove è nata?

«Sono stato il primo pizzaiolo a farlo così pubblicamente, invitando tutti. A ruota adesso ormai lo fanno un po’ tutti gli altri. Abbiamo offerto anche ai negozi vicini e sul corso Mazzini. Come è nata l’idea? Avevo un amico. Questo ragazzo lavorava con me, si chiamava Andrea, che purtroppo non c’è più. È stato con me 10 anni. Ripeteva “noi dobbiamo fare gli eventi per attirare la gente”. Da qui è nata l’idea e con grande gioia lo faccio ad ogni mia inaugurazione, ricordando anche Andrea, un pizzaiolo che è stato con me per 10 anni di gioia e allegria, poi la depressione, purtroppo, l’ha portato a fare un gesto terribile. Purtroppo è così e quindi anche nel ricordo di Andrea, a ogni inaugurazione offriamo tutto quello che c’è. Non un semplice trancio, ma una pizza intera, una bibita seduto e servito. Per me è stata una grande idea».

Infatti, il risultato è evidente, la curiosità e la presenza massiccia ancora continua.

«Sì, però mo se paga, mo se paga».

E via con una grande risata. D’altra parte, Errico Porzio, oltre a essere un super bravo pizzaiolo, è un personaggio allegro, simpatico, intelligente, disponibile, è la star dei social che ti aspetti di incontrare. A fine chiacchierata ci vuole offrire una pizza: “il solito Porzio” cerca di catturarci, ma non serve una pizza.

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