Il tracciato che il ministero ritiene irrealizzabile
3 minuti per la letturaIl Ministero dei trasporti annuncia difficoltà nel realizzare il tratto Praia-Tarsia un eventuale nuovo tracciato allo studio potrebbe escludere Cosenza dall’alta velocità ferroviaria
L’ALLARME lo avevano lanciato alcuni parlamentari Pd, l’ex ministra ai Trasporti Paola De Micheli in testa, la scorsa estate: dai siti del ministero e di Rfi erano spariti il progetto originario della nuova Alta velocità Salerno-Reggio Calabria e non c’era traccia, in particolare, del lotto Praia-Tarsia. Quello che, quando nel 2021 il governo Draghi annunciò l’avvio di un progetto da quasi 23 miliardi di euro per portare al sud l’alta velocità vera, a Cosenza salutarono con giubilo perché avrebbe portato le frecce nel capoluogo di provincia. Un risultato insperato.
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Le ragioni, dietro quella scelta, erano essenzialmente due: sul tracciato storico, quello tirrenico, c’erano pochi margini d’intervento e il passaggio da Tarsia avrebbe permesso l’interconnessione con la linea jonica. Preoccupati quindi dalla ‘sparizione’ del lotto dai documenti progettuali fin lì condivisi, De Micheli e colleghi interrogano il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. E la risposta, arrivata due giorni fa in commissione, sembra rimettere in discussione la possibilità di nuova linea d’alta velocità in transito da Cosenza (al netto delle connessioni che potrà garantire, da Settimo di Rende, la futura nuova galleria Santomarco).
A rischio il passaggio dell’alta velocità ferroviaria per Cosenza
«L’intervento (il lotto Praia-Tarsia, ndr) prevede un tracciato con uno sviluppo di circa 58 chilometri con inizio dalla stazione di Praia e termine sulla linea attuale Sibari–Cosenza in prossimità di Tarsia, caratterizzato dalla presenza di lunghe gallerie per una estesa complessiva di circa 35 chilometri. Lo sviluppo del progetto di fattibilità tecnico economica ha evidenziato, tuttavia, significative criticità connesse alla realizzazione di una galleria che attraversa, per circa 20 chilometri, un massiccio carbonatico sede di un rilevante sistema di falde acquifere – ha detto il sottosegretario Tullio Ferrante –.
In tale contesto geologico-idrogeologico, la realizzazione delle opere in sotterraneo rende necessaria l’esecuzione di importanti interventi di drenaggio sia provvisori, durante la realizzazione, sia permanenti, nella successiva fase di esercizio ferroviario, complessi dal punto di vista della sostenibilità ambientale e che, peraltro, richiederebbero ingenti oneri per la manutenzione e la gestione degli impianti in fase di esercizio oltre a comportare un allungamento dei tempi di costruzione. Pertanto, sono in corso ulteriori approfondimenti progettuali per individuare un tracciato avente una maggiore sostenibilità ambientale che consenta un miglioramento del contesto geomorfologico e idrogeologico, la possibilità di connessione con la linea storica, l’esecuzione dell’intervento per fasi, con minori tempi di realizzazione e un miglior tempo di percorrenza dovuto ad una riduzione della lunghezza del tracciato».
I dubbi dell’ex ministro Paola De Micheli
Risposta che non ha soddisfatto De Micheli. «L’itinerario era stato scelto per regioni precise: per non sovrapporlo alla linea storica e per dare alla linea ionica le stesse opportunità di quella tirrenica, facilitando così i collegamenti con la Basilicata. Se si progetta un nuovo tracciato – ha detto in commissione – esso deve rimanere baricentrico».
«Si tratta di una scelta di fondamentale importanza – ha ribadito poi nel pomeriggio, in una nota De Micheli – per garantire le stesse opportunità di sviluppo a entrambe le sponde, sia quella ionica che quella tirrenica, mentre per la linea storica serve una valorizzazione in chiave di trasporto regionale e commerciale, e per offrire uno sbocco adeguato al traffico merci derivante dallo scalo portuale di Gioia Tauro. Se il Governo invece farà marcia indietro, questo sarà un modo clamoroso per dire ai calabresi che sono cittadini di serie B».
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alle pagine 25,26,27,28 della relazione conclusiva tracciato Battipaglia-Romagnano si legge :IL corridoio tirrenico non aggiunge nuova accessibilita’ al sistema ferroviario essendo un quadruplicamento PREVALENTEMENTE IN GALLERIA . CIRCA IL 70 % DELLO SVILUPPO della linea esistente, che by passa la quasi totalita’ delle localita’ oggi servite . IL corridoio AUTOSTRADALE , data la sua posizione baricentrica rispetto ai territori attraversati consente una maggiore coesione del paese. Corridoio Tirrenico 74 % di gallerie . Corridoio Autostradale 63 % di gallerie……… A buon intenditore poche parole…… i giorni 12 13 14 21 c.m. sapremo finalmente quale e’ l’orientamento dei progettisti sulla scelta del tracciato e grazie a Dio finiremo di leggere scemenze di ogni genere…. politica in primis, Per ultimo , volete sapere cosa ha scritto il direttore di un giornalino di Reggio? ” Da Reggio a Roma ci sono troppe fermate. Io abolirei quelle di ROSARNO, PIZZO e PAOLA in modo che un Viaggiatore di Reggio o di Messina potrebbe raggiungere Roma in 4 ore mentre gli abitanti di Cosenza e dintorni avrebbero come fermata alta velocita’ LAMEZIA TERME ” P:S: la mia educazione ha impedito di rispondergli in malo modo. Vincenzo
Ovvio, mi riferisco alla AV Salerno – Reggio Calabria.
Da calabrese di Nicotera ( VV ) imploro la De Micheli di non esprimersi per me.
Ho piu’ volte ribadito su altri giornali che 5.000.000 di Siciliani e ben 1.000.000 di Calabresi sotto la linea Savuto – Nocera Terinese hanno tutto il pieno diritto di raggiungere celermente Roma e Milano.
Altrimenti si continuera’ a preferire aereo e auto. E in effetti, a parte tutto il Paolano da Amantea a Scalea che preferisce per logica il tracciato tirrenico e buona parte della parte alta della provincia di Cosenza tendente a Metaponto, si sta a discutere di c.a. 400.000 calabresi “””””” penalizzati “””””.
E poi i costi da castello in aria e difficolta’ d’ordine ambientale, idrologico e geologico.
C’e’ sempre un tempo per ricredersi e ammettere i propri errori.
Finalmente! Si comincia a ragionare evitando castelli in aria.
Ovvio, pur non essendo un geologo, un tecnico ferroviario, so bene che perforare la catena del Palanuda e’ impresa semplicemente aberrante. Per i costi, per i tunnels da costruire, per il drenaggio delle acque in una zona calcarea spugnosa, per l’eccessiva lunghezza del tracciato. E poi la discesa da Pian del Lago a Falerna. Assurdo.
Aggiungo pero’, da uomo comune che abita in provincia di Vibo Valentia, che se si dovesse persistere, 1.000.000 ca. di calabresi al di sotto della linea Savuto e 5.000.000 di siciliani, continueranno a preferire l’aereo, viste le distanze. Quasi 470 km da Salerno a Reggio.
Lei continua a non ragionare . LA SUA FAMOSA LINEA DEL SAVUTO CHE DIVIDE L’ODIO CHE LEI MANIFESTA PER I COSENTINI non interessa minimamente al milione di calabresi tanto meno ai cinque milioni di siciliani perche’ a loro interessa arrivare presto a Napoli, Roma e non interessa il tracciato se passera’ dalla sua odiatissima C O S E N Z A o altrove; La smetta una buona volta per tutte di seminare odio . Per come afferma Lei non e’ ne un geologo , ne’ un tecnico ferroviario quindi non puoì sapere cosa significhi perforare montagne o fare circolare treni ad alta velocita’ su tracciati obsoleti ed impossibili ad essere ammodernati causa mancanza di spazi tra mare monti ed innumerevoli insediamenti abitativi.
Ho letto con piu’ attenzione la Sua lezioncina che un maestro ha impartito ai suoi scolaretti ed ho trovato nel contenuto un sacco di contraddizioni. Tempo fa ne fece una a me spiegandomi che i treni passano anche nelle gallerie. ( allora sorvolai ).
1) Dice di non essere un geologo, ma afferma di conoscere bene la MORFOLOGIA della catena montuosa del PALANUDA pur risiedendo in provincia di Vibo V. AFFERMA che e’ ABERRANTE perforarla perche’ tutta la zona e’ calcarea,spugnosa e piena di acque sotterranee. 2) NON E’UN TECNICO FERROVIARIO e parla di costi a Suo dire eccessivi senza sapere ancora quale tracciato verra’ scelto da persone COMPETENTI.
3) Dice ASSURDO all’eventuale tracciato Pian del Lago Falerna per il quale non si e’ deciso nulla.- 4) Afferma categoricamente da UOMO COMUNE che abita in provincia di Vibo V. che se si dovesse persistere sul tracciato mediano i SUOI SEI MILIONI di cittadini a Sud del fiume Savuto prenderanno l’aereo e non il treno A. V..
Eventualmente sara’ solo Lei a prenderlo per non attraversare il tanto citato fiume.
A questo punto Le dico con somma educazione ,la smetta di impartire lezioni alla
SCOLARESCA escenDa dal Suo piedistallo fatto di cartapesta. P:S: Sono di Cosenza, a me interessa solo ed esclusivamente che l’alta velocita’ si faccia ed al piu’ presto I Cosentini da Cosenza a Paola in treno impiegano 20 minuti come dire in metropolitana ragion per cui la scelta del tracciato e’ ininfluente per la citta’ di Cosenza anche se intorno ad essa gravita una popolazione di 300.000 abitanti , universita’ compresa (35.000 ) senza tenere conto la costa Jonica da Crotone a Trebisacce (200.000 ) Vincenzo