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Uno spaccato dei lavori al ponte di Calatrava

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IL montaggio di un’opera monumentale come il ponte ideato da Santiago Calatrava – lungo 140 metri, con una campata in acciaio di 110 e un’altezza massima superiore a 80 – è un’impresa di per sé imponente. Nel cantiere sul fiume Crati si lavora anche nel weekend e si andrà avanti per tutto il mese di agosto. La ditta Cimolai prevede di ultimare i lavori entro la fine di settembre, ma è a luglio che sono programmate le fasi più spettacolari dell’assemblaggio dell’opera.

Il 15 luglio l’antenna centrale, quella da cui partiranno gli stralli, sarà avvicinata all’impalcato per essere collegata agli strand jack, pronta per essere innalzata. Il sollevamento dell’antenna è previsto per il 23 luglio: di domenica sì, perché sarà necessario sospendere il traffico ferroviario per tutta la durata dell’intervento. In questi giorni si stanno completando le saldature e le rifiniture sull’antenna, che per i primi venti metri – quelli più visibili – sarà verniciata come fosse un’automobile: Calatrava non vuole imperfezioni visibili sulla superficie. Nel frattempo gli operai di Cimolai hanno già montato le due torri provvisorie che consentiranno di sollevare l’antenna e ancorarla all’impalcato, con un’inclinazione di circa 51 gradi.

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Una soluzione ideata dalla ditta e utilizzata in diversi cantieri in cui Cimolai è alle prese con opere di grandi dimensioni. Un’opera nell’opera, benché provvisoria. «Qui soluzioni di alta ingegneria si applicano ad un’originale ideazione architettonica per la realizzazione di un’infrastruttura di trasporto pubblico che sottende anche a finalità ed effetti economico-culturali» spiega l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Caruso, che ci guida in una visita del cantiere. Una volta sollevata l’antenna, si procederà con la sua saldatura all’impalcato e verrà poi completato il getto delle solette. Si proseguirà poi con il montaggio degli stralli, la rimozione delle opere provvisorie (come le torri) e le finiture. Il ponte ha una struttura portante in calcestruzzo armato lunga 30 metri, che sovrasta i binari ferroviari.

GUARDA IL VIDEO CON L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE CARUSO

La seconda parte è quella del ponte strallato (“sospeso”), lunga 110 metri con la struttura in acciaio retta da venti coppie di cavi ancorati al pilone centrale. L’impalcato è suddiviso in quattro corsie per le auto, due per senso di marcia. Al centro una corsia rialzata, destinata a pedoni e ciclisti e separata dalle corsie carrabili da uno spartitraffico in cemento e dagli stralli. Il ponte sul Crati collega via Popilia e Gergeri. Chi lo percorre in direzione est potrà proseguire poi verso lo svincolo del Carrefour. È in corso anche un’interlocuzione con Anas «per la cessione, come “traversa interna urbana” del tratto di 107 che attraversa l’area di Gergeri – spiega Caruso – e la conseguente realizzazione di uno snodo viario che agevoli l’ingresso e l’uscita dei veicoli dalla porta ad est della città, anticipando lo svincolo di Zumpano». Un accesso più rapido alla 107, per chi esce da Cosenza, e un ingresso privilegiato in città per chi arriva dalla Sila o dalla costa tirrenica. Il ponte di Calatrava, però, non è solo un’infrastruttura viaria per l’amministrazione. «Sarà un elemento identitario della città, attrazione turistica e oggetto architettonico fulcro di rinnovamento – dice Caruso – ma è necessario sottolineare che l’opera è al centro di una strategia più complessa e di un vasto programma funzionale teso a modificare in termini qualitativi gli spazi nella zona di Gergeri e in generale ad est dell’area urbana.

La realizzazione del planetario, la rivisitazione della viabilità, la valorizzazione del fiume e delle sue rive che verranno attrezzate per creare nuove connessioni tra i bordi e favorire maggiore fruizione ed integrazione sociale, la riqualificazione del tracciato e delle stazioni intermedie delle Ferrovie della Calabria, integrate col più generale sistema di mobilità sostenibile dell’area urbana: sono tutti elementi di un disegno che attraverso il paesaggio, visto con principi di sostenibilità ambientale, intende ricomporre i frammenti di spazio pubblico riconnettendoli ai quartieri circostanti».

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