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Carolina Morelli

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Odissea di una pendolare: il viaggio di Carolina Morelli tra Amantea e Marzi svela i disagi dei passeggeri di Ferrovie della Calabria.


Carolina Morelli è un’insegnante d’italiano per stranieri, una lavoratrice che ogni giorno affronta un vero e proprio calvario per recarsi al lavoro da Amantea a Marzi. Carolina parte ogni mattina alle 6.49 da Amantea e, dopo un lungo viaggio che si conclude poco prima delle 9.00, riesce ad arrivare in ufficio spesso con pochi minuti di ritardo, grazie alla comprensione del suo datore di lavoro. Carolina ha condiviso con noi la sua storia nella speranza di portare alla luce questi problemi e trovare una soluzione. Abbiamo percorso insieme a lei il tragitto Vaglio Lise-Rogliano per documentare i disagi lamentati anche da altri passeggeri e comprendere quali sono le difficoltà che riscontrano quotidianamente durante il loro viaggio.

GUARDA LA VIDEO INTERVISTA:

Carolina, può descrivere il suo tragitto da Amantea a Marzi? Quali mezzi di trasporto utilizza?

«Parto con il treno dalla stazione di Amantea alle 6.49. Viaggio con Trenitalia. Generalmente, arrivo alle 7.40 a Cosenza. Dopo circa un quarto d’ora, prendo il trenino di Ferrovie della Calabria che parte da Vaglio Lise e arriva a Rogliano centro. Il treno è abbastanza puntuale la mattina. Dopo le famose frane di cui tutti abbiamo conoscenza, sono stati effettuati dei lavori, ma ancora non è stata ripristinata la linea Rogliano-Marzi. Quindi, devo prendere un bus sostitutivo che dovrebbe partire alle 8.50. Spesso, siamo noi viaggiatori a dover sollecitare l’autista affinché parta per tempo. In alcuni casi riesco ad arrivare alle 9 in punto, altre volte faccio qualche minuto di ritardo. Tuttavia, il problema non è tanto all’andata ma al ritorno».

Quali sono le principali difficoltà che incontra durante il viaggio di ritorno da Marzi ad Amantea?

«Esco dal lavoro alle 13.30 e, a quell’ora, non c’è nessun autobus sostitutivo. Quindi, qualsiasi siano le condizioni atmosferiche, devo camminare per circa tre chilometri da Marzi a Rogliano. Questo tratto è tutto in salita. Ma io pago un abbonamento di 47 euro per avere un servizio sia all’andata che al ritorno; invece, al ritorno non ho parte del servizio perché devo fare quel tratto di strada a piedi. Vorrei avere treni puliti, efficienti e puntuali. Purtroppo, qui la normalità sono i ritardi e i disagi. L’eccezione è che tutto vada bene. Il treno non parte quasi mai in orario. Parto alle 14.08 e arrivo non prima delle 15.05. Qualche giorno fa, sono arrivata alle 15.10, altre volte alle 15.19. Talvolta, arrivo con un quarto d’ora di ritardo rispetto a quanto previsto. Quindi, ho giusto il tempo di passare da un treno all’altro per non perdere la coincidenza».

Da quanto tempo affronta questo viaggio? Ha mai perso la coincidenza per Amantea?

«Viaggio da circa tre mesi ed ho già perso la coincidenza per Amantea più di una volta».

Come influiscono questi ritardi e disservizi sulla sua vita quotidiana e lavorativa?

«Spesso, mi capita di trascorrere molte ore in treno o in stazione. Così sono costretta a riprogrammare i miei impegni. Al momento, mi sento tra le “fortunate”, perché in caso di ritardo del treno, ho la coincidenza un’ora dopo. Ci sono altri lavoratori o studenti che incontrano maggiori disagi. Non vedo perché la gente debba subire puntualmente questo disservizio».

Come reagiscono i dipendenti di Ferrovie della Calabria a queste problematiche?

«I dipendenti sono ormai rassegnati. Sono abituati alle nostre lamentele, però stringono le spalle e ci invitano a rivolgerci alla stampa. Non si interfacciano con i loro superiori».

Ha mai presentato reclami a Ferrovie della Calabria? Se sì, che tipo di risposte ha ricevuto?

«Ho inviato almeno due o tre e-mail. Questo è l’unico modo per avere un contatto con loro ma non ho mai ricevuto risposta. Anche altri pendolari hanno fatto dei reclami, si sono interfacciati con il personale ma non hanno avuto alcun riscontro. Addirittura, c’è stato qualcuno che lamentandosi dei ritardi si è sentito rispondere: «Questi sono orari orientativi». Ma com’è possibile che l’orario di un servizio pubblico sia orientativo?».

Può raccontarci qualche episodio particolarmente significativo o problematico che ha vissuto durante i suoi viaggi?

«Una volta, ci siamo dovuti fermare a Pedace. Ci hanno fatto scendere perché un altro treno era in panne ed è stato necessario trainarlo. Questo ha provocato un forte ritardo. Ricordo che una signora doveva fare una visita oncologica. In un’altra occasione, prendendo il treno delle 14.08, è capitato che non funzionassero i segnali per dare il permesso al treno di proseguire la corsa. Il capotreno è dovuto andare a fare questi cambi a mano a Piano Lago. Ciò ha provocato dei ritardi. Il secondo giorno, si è verificato lo stesso problema. Fortunatamente, sono riuscita a prendere la coincidenza per un soffio».

Ha mai pensato a soluzioni alternative per il suo tragitto quotidiano?

«Prima di viaggiare in treno, viaggiavo in auto. Ma ciò significa mettersi a rischio anche perché le nostre strade non sono messe meglio. Proprio sulla tratta che dovrei percorrere io, Falerna-Rogliano, c’è stato di recente un brutto incidente con un morto. Per due anni, ho percorso 110 km al giorno in auto. Oltre ad essere stressante, è oneroso. Pertanto, ho scelto questa alternativa nonostante impieghi il doppio del tempo e le condizioni igieniche dei seggiolini e dei bagni siano pessime».

Abbiamo riscontrato condizioni igieniche discutibili non solo nei bagni sul treno Vaglio Lise- Rogliano ma anche nella stazione di Rogliano.

«Esatto. Ci sono ragnatele e fogliame a terra».

Quali soluzioni o miglioramenti pensa potrebbero essere implementati per risolvere questi problemi?

«Nelle rimesse ci sono i treni nuovi, rimasti inutilizzati in quanto sembra che manchino delle autorizzazioni. Un treno nuovo sarebbe già un grande passo avanti. Bisognerebbe riattivare la linea da Rogliano centro a Marzi».

A riguardo, ci siamo rivolti al sindaco di Rogliano Giovanni Altomare. Ad oggi, gli è stato comunicato che i lavori sono “pressoché” finiti…

«Se ancora non è possibile ripristinare quella linea, si potrebbero aumentare i bus sostitutivi. Se il servizio c’è, le persone lo utilizzano».

Ulteriori suggerimenti?

«Bisognerebbe efficientare la comunicazione. Ci sono persone che dovrebbero prendere il treno nelle stazioni intermedie ma non sono informate se è disponibile il treno o il bus sostitutivo. Si tratta di bus che, in alcuni casi, sono molto ingombranti rispetto alle strade che abbiamo nei nostri paesini».

Quale messaggio vorrebbe che arrivasse alla dirigenza di Ferrovie della Calabria?

«Occorrerebbe efficientare il servizio a 360°. Lavorare in queste condizioni, con treni vecchi e sporchi, mi sembra disagevole anche per i dipendenti. Non riesco a comprendere perché anche loro non si interfaccino con la dirigenza per capire come migliorare le cose insieme a noi utenti. Il dialogo è alla base di ogni soluzione».

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