Il ponte sul Savuto crollato come si presentava prima dei lavori
INDICE DEI CONTENUTI
Il ponte sul Savuto crollato da 18 anni è uno dei simboli della Calabria interrotta, adesso il dirigente della Regione Calabria Claudio Moroni annuncia: «Riaprirà a fine estate»
NOCERA TERINESE (Cz) – Primo sopralluogo del dirigente generale alle Infrastrutture della Regione, Claudio Moroni sui diversi punti critici della viabilità calabrese, segnalati nell’ambito della nostra inchiesta “Calabria Interrotta”.
Non potevamo che cominciare dal ponte “interrotto” da ben 18 anni, sul fiume Savuto, nel territorio di Nocera Terinese, proprio al confine con la provincia di Cosenza, con i Comuni di Cleto e Amantea. Questo viadotto fu chiuso al traffico il 2 marzo del 2006, quando, a seguito di una piena del corso d’acqua, cedeva un pilastro, posto su uno degli estremi della struttura. Successivamente, per effetto di altri eventi meteo, nel 2008, il ponte crollava interamente.
Per una serie di rimpalli di competenza e responsabilità (la strada su cui si trova il viadotto altro non è che il vecchio tracciato della Ss 18 tirrenica, poi declassato a percorso provinciale, con competenza che passava dall’Anas, alla Regione e alla Provincia di Catanzaro) i lavori per la ricostruzione dell’opera sono iniziati con anni e anni di ritardo, nel marzo del 2020, cioè dopo 14 anni dal cedimento strutturale. I lavori, quindi, una volta aperto il cantiere, hanno subito nuovi ritardi, sia a causa della pandemia e poi per via dell’aumento dei costi delle materie prime in conseguenza alla crisi economica europea, dovuta anche alla guerra scoppiata in Ucraina.
PONTE SUL SAVUTO, DOPO MESI DI SOSPENSIONE RIPRENDONO I LAVORI
Il cantiere, dunque, nei mesi scorsi era stato “sospeso” per mancanza di fondi, richiesti dalla ditta appaltatrice dell’opera per coprire il rincaro del ferro, il cui costo è più che raddoppiato in questi ultimi tre anni. Un adeguamento all’iniziale stanziamento non più sufficiente a coprire la spesa aumentata rispetto a quanto previsto nell’appalto. A fine aprile, però, anche grazie ad un intervento del Dipartimento regionale alle Infrastrutture, i lavori sono ripresi e si prevede che, entro la fine dell’estate, il ponte dovrebbe essere finalmente ultimato e riaperto al traffico veicolare.
«Lo stato di avanzamento dei lavori sembra procedere – ci ha detto fiducioso l’ingegnere Moroni, mentre si trovava nei pressi del cantiere – secondo il crono-programma indicato dalla Provincia. È in corso di completamento l’assemblaggio delle travi dell’impalcato e, a breve, dovrebbe iniziare il varo, ovvero il montaggio di queste sulle pile. Sulla scorta dell’avanzamento dei lavori, ad oggi vi sono tutte le condizioni per rispettare i tempi di apertura per la fine dell’estate».
Cos’altro può dirci del sopralluogo? «Che la configurazione orografica della zona in cui si inserisce il ponte – ci ha risposto il dirigente generale alle Infrastrutture della Regione Calabria – è molto impervia e che, a dispetto dell’opera che adesso va a completarsi, laddove a suo tempo si fosse potuto modificarne leggermente la collocazione, ciò avrebbe potuto consentire una migliore fruizione dell’opera. Con il senno del poi è sempre tutto facile e, magari, proprio le ragioni d’urgenza, o vincolistiche, avranno costituito una delle motivazioni principali per cui non si è però riusciti a curare un aspetto che, in futuro, ingiustamente non riuscirà a valorizzare ulteriormente l’opera che si sta oggi andando a completare».
LUOGHI DI GRANDE BELLEZZA CHE MERITANO VALORIZZAZIONE
L’ingegnere Moroni, lo stesso giorno del sopralluogo sulle sponde del fiume Savuto, in quel di Nocera Terinese, ha fatto visita anche a Cleto, comune confinante, che presenta annosi problemi di viabilità, non solo per i 18 anni dell’interruzione del ponte crollato, ma anche per un mancato collegamento al vicinissimo svincolo autostradale di San Mango d’Aquino.
«La bellezza panoramica del posto è certamente meritevole della dovuta attenzione e valorizzazione – ha dichiarato Moroni, mentre si trovava a Savuto di Cleto, affacciato dal bellissimo castello che sovrasta la vallata del fiume omonimo – mediante un’adeguata modalità di collegamento con le infrastrutture viarie primarie. In quest’ottica, saranno analizzate vecchie e nuove soluzioni al fine di individuare quelle coerenti con le attuali esigenze del territorio e con la sostenibilità “a tutto tondo”, che oggi costituisce il nuovo paradigma internazionale, volto a fare tesoro dell’esperienza del passato».
NON SOLO IL PONTE CROLLATO, A SCIGLIANO SEMPRE NELL’AREA DEL SAVUTO ALTRI PERICOLI
Prossima tappa dei sopralluoghi di “Calabria Interrotta” con il dirigente generale Moroni, sarà Scigliano, sempre nell’area del Savuto, risalendo un po’ più a monte, verso Cosenza. Lì, per un rischio frana di un “piccolo ponte”, la strada che collega Scigliano a Pedivigliano, entrambi paesi del Cosentino, è chiusa da 10 anni. L’obiettivo è quello di velocizzare l’iter per la realizzazione del nuovo ponticello per il ricongiungimento di due comunità storicamente unite, per l’attiguità dei due centri abitati e che all’improvviso nel 2014 si son ritrovate disgiunte e divise da un giro stradale da fare, per andare da un paese all’altro, lungo e tortuoso.
Una serie di intoppi – in questo caso risolti con una perizia di variante, rispetto all’originale progetto per il ripristino della viabilità dell’arteria stradale – sono alla base dell’enorme ritardo per l’inizio del lavoro risolutivo, che si spera, con l’interessamento della Dipartimento regionale alle Infrastrutture, comincerà nel più breve tempo possibile. Nella settimana entrante già potrebbero esserci delle positive novità.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dare la colpa alla Pandemia che il ponte ancora non è stato fatto, è solo pura propaganda POLITICA! Il ponte è crollato nel 2006 ben prima del 2020!!!