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Emergenza cinghiali: migliaia di agricoltori calabresi si sono radunati ieri a Vaglio Lise. La manifestazione è stata organizzata dalla Coldiretti.


Migliaia di agricoltori calabresi si sono radunati ieri a Vaglio Lise per lanciare un grido d’allarme contro l’invasione dei cinghiali. Sventolando bandiere e mostrando cartelloni con scritte come “Gli agricoltori seminano, i cinghiali raccolgono”, hanno chiesto a gran voce interventi immediati e risolutivi. La manifestazione è stata organizzata dalla Coldiretti, che ha portato all’attenzione delle istituzioni i gravi problemi che questa situazione sta provocando al settore agricolo.

EMERGENZA CINGHIALI: LE RICHIESTE DELLA COLDIRETTI

Francesco Cosentini, direttore regionale e direttore della federazione provinciale Coldiretti Cosenza, ha delineato i punti fermi richiesti dall’associazione: «Abbiamo bisogno di un piano straordinario regionale entro 30-40 giorni. È necessario che i prelievi e gli abbattimenti siano più intensi e costanti. È fondamentale avviare abbattimenti nelle aree protette, anche nominando commissari ad acta dei parchi e promuovendo la collaborazione tra cacciatori, agricoltori e guardie venatorie». Inoltre, la Coldiretti ha richiesto l’istituzione di un gruppo di lavoro con Carabinieri forestali, Polizia provinciale e municipale, veterinari e, se necessario, l’Esercito.

Sono state avanzate richieste specifiche relative alla revoca della delibera del dirigente generale del Dipartimento Agricoltura dell’agosto 2023 che istituisce il regime del de minimis per gli indennizzi degli Atc: «Bisogna ridurre la fauna selvatica per diminuire i danni alle aziende, non scaricare il peso sugli agricoltori. Inoltre, una sciagurata delibera del presidente del Parco della Sila, che ha istituito un tetto con scaglioni e tagli agli indennizzi, lascia gli agricoltori delusi e danneggiati». Tra le altre istanze: il potenziamento dell’ufficio caccia regionale, l’attivazione del coordinamento e del controllo regionale degli Atc, la semplificazione dell’iter per la presentazione delle domande di indennizzo, la riduzione dei tempi di liquidazione dell’indennizzo dei danni Atc.

EMERGENZA CINGHIALI: L’ENTITÀ DEI DANNI

Enrico Parisi, presidente della federazione provinciale Coldiretti di Cosenza, ha evidenziato l’entità dei danni: «Parliamo di 200 milioni di euro di danni e di oltre 2,2 milioni di esemplari di popolazione di ungulati e di cinghiali verificata».

L’IMPEGNO DELLA COLDIRETTI

Franco Aceto, presidente della Coldiretti, ha sottolineato che l’associazione ha lanciato l’allarme già nel 2015, senza però ottenere risposte concrete da parte delle istituzioni: «Tutte le azioni che abbiamo svolto fino al 2019-2020, sono risultate vane perché eravamo soggetti ai vincoli imposti dalla legge 157/1992 per la tutela della fauna selvatica. Legge che, a nostro parere, a distanza di 30 anni deve considerarsi abbondantemente superata. Cinghiali e altre faune non possono essere considerati specie a rischio di estinzione. Così la Coldiretti ha ottenuto la modifica della legge nazionale che consente a tutte le Regioni d’Italia l’adozione di provvedimenti straordinari per il contenimento. Abbiamo preteso che questa modifica fosse recepita dalla Regione».

«A fine maggio – ha proseguito Aceto- ci siamo incontrati con la politica, le istituzioni, con il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto e con l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, i quali hanno accolto le nostre istanze. Abbiamo indicato i punti da inserire in questo piano straordinario e chiesto a gran voce di adottare un immediato provvedimento di assunzione di impegno per dare speranza ai nostri agricoltori e favorire la coltivazione». Il vero rischio è che molte aziende stanno valutando se chiudere le loro attività agricole e zootecniche. «Non è pensabile- ha concluso il presidente Coldiretti – che, a fine anno, le imprese abbiano debiti e il cibo che dovrebbero produrre per la cittadinanza e l’economia della propria azienda vada a finire in pasto ai cinghiali».

EMERGENZA CINGHIALI: L’ASSESSORE GIANLUCA GALLO

L’assessore alle Politiche agricole e sviluppo agroalimentare, Politiche sociali e per la famiglia Gianluca Gallo ha sottolineato che «Questa è un’emergenza nazionale di natura sanitaria; economica, per i danni all’agricoltura, e di pubblica incolumità, per il crescente numero di sinistri. La Calabria è stata la prima a fare una delibera di indirizzo e, in meno di 90 giorni, avrà un piano straordinario. Altre Regioni arriveranno dopo di noi all’approvazione di questa delibera (la 280) che mi permetto di consegnare al vostro presidente e vede la Coldiretti protagonista».

L’assessore Gallo ha invitato tutti gli attori coinvolti, dai cacciatori agli agricoltori, a collaborare per risolvere questa crisi: «I rappresentanti delle associazioni venatorie sanno quanto sia vicino e grato ai cacciatori calabresi. Chiedo un ulteriore sforzo. In questo momento abbiamo bisogno di alimentare un’economia agricola che vede la Calabria come speranza di crescita. Non possiamo farci frenare dalla presenza dei cinghiali».

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