Le gole del Raganello
3 minuti per la letturaCIVITA (COSENZA) – Messa la prima pietra per la sicurezza e la rinascita delle Gole del Raganello. Redatto e già quasi completato, infatti, il progetto “Messa in sicurezza, miglioramento accesso e servizi di fruibilità del torrente Raganello”. «Un progetto ambizioso, innovativo, mirabile connubio fra scienza e tecnologia applicate a un luogo naturalisticamente rilevante ha preso piede quindi in Calabria a Civita nelle Gole del Raganello». Finanziato dalla Regione Calabria per un milione e mezzo con il quale il torrente Raganello sarà continuamente monitorato attraverso un radar e delle stazioni di rilevamento, una volta realizzato, dovrebbe consentire la riapertura delle gole del Raganello, che dal 24 agosto del 2018 sono sotto sequestro dopo il dramma di quel terribile pomeriggio del 20 agosto di sei anni fa. Fu una vera e propria tragedia: morirono 10 persone, nove escursionisti e una guida.
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Nel primo pomeriggio di quel nefasto lunedì un’onda anomala investì due gruppi di escursionisti che si trovavano nel canyon. Una massa d’acqua che causò 10 morti e undici feriti. Adesso, grazie al progetto “Messa in sicurezza, miglioramento accesso e servizi di fruibilità del torrente Raganello”, tragedie come quelle del 20 agosto di 6 anni fa non ne dovrebbero succedere più.
«Nelle gole del Raganello, invisibili agli occhi dei turisti e senza alterare l’integrità del paesaggio, un radar meteorologico ed altre sofisticate apparecchiature adesso svolgono un compito veramente unico e particolare pronti a monitorare tutti i fenomeni che potrebbero esporre l’area protetta a rischio». Le sofisticate attrezzature, elaboreranno proiezioni al fine di prevedere le evoluzioni metereologiche anche quelle più complicate come le bombe d’acqua. Il progetto, anche se a grandi linee, venerdì scorso, alle 18, è stato presentato alla cittadinanza, in piazza Municipio, a Civita. Il primo cittadino del borgo italo – albanese, Alessandro Tocci, nel porgere i saluti istituzionali, ha messo in risalto la diversità di comportamento registratasi tra quanto avvenuto dopo la tragedia del Raganello e quella della Marmolada. «Un intero paese non può pagare per colpe non sue» ha affermato il primo cittadino, auspicando che la realizzazione del progetto possa fare da apripista al dissequestro delle Gole.
Poi è toccato ai progettisti, Mario Oriolo, Pasquale Saladino e Giuseppe Campanella, a Mario Grillo, Capofila dell’Ati “progetto Civita Raganello”, e a Carmelo Gallucci, esperto di monitoraggio e modellazione dati meteo, illustrare il progetto. Le conclusioni sono state tratte dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, vero artefice del finanziamento che la Regione Calabria ha concesso all’amministrazione comunale di Civita. Tutti i relatori hanno inteso sottolineare che il progetto ha messo in campo tecnologie all’avanguardia avvalendosi di studiosi e di specialisti della materia. Un progetto, la cui redazione ha visto la sinergia tra professionisti, amministrazione e ufficio tecnico del comune di Civita, dove si è registrato un grande gioco di squadra che ha fatto sì che si realizzasse un “modello” che sarà di supporto a chi dovrà “vigilare” sulla sicurezza.
Nel corso della presentazione, è stato proposto la redazione di un “Regolamento per la fruizione delle Gole”, «perchè il canyon del Raganello – si è spiegato – non può essere per tutti». Entrando poi nel merito (il progetto non riguarda solo il territorio di Civita ma che può essere facilmente ripetuto dagli altri Comuni interessati dal Raganello) è stata illustrata la “stazione” realizzata a Colle Marcione, che potrà essere “sfruttata” per “turismo scientifico”, con l’installazione di un radar e dove vengono raccolte tutte le informazioni possibili e necessarie per avere, in tempo reale, il quadro delle condizioni atmosferiche sull’intero corso del Raganello. E sono state illustrate le sei stazioni di rilevamento, situate in punti strategici, con la presenza di un pluviometro, che serve per misurare la quantità di pioggia, e un sensore di umidità che misura sia l’umidità che la temperatura del terreno. Valori necessari per stabilire se c’è allerta da lanciare o no. È stata spiegata anche la funzionalità del totem, che sarà presente nella piazza centrale di Civita, che darà informazioni, in tempo reale. L’auspicio di tutti, adesso, è che le gole possano, nel più breve tempo possibile, ritornare fruibili.
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