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L'incendio di Calabria Maceri e il fumo denso

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COSENZA – L’incendio nello stabilimento della Calabria Maceri di Rende (LEGGI) ha destato molta preoccupazione nei residenti per i possibili rischi ambientali derivanti dal rogo. Per questo Arpacal ha avviato subito il monitoraggio dell’aria. Da questa, sono scaturite alcune richieste di accesso agli atti per verificare l’esito degli accertamenti a partire dall’accesso agli atti avanzato da Maurizio Bolognetti, attivista ambientale e collaboratore di Radio Radicale (LEGGI).

Arpacal ha, però, reso noto che «gli esiti analitici sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cosenza, attraverso i Carabinieri forestali delegati di indagine, come prevede la normativa nei casi in cui sia aperto un fascicolo di inchiesta».

Per questo motivo, non sarà possibile rilasciare i dati ottenuti, come spiegato dall’Agenzia regionale: «Non appena la Procura rilascerà l’opportuna liberatoria alla pubblicazione dei dati, Arpacal informerà sull’esito delle attività e risponderà alle richieste dati formulate da privati cittadini».

Questo vuol dire che l’esito degli accertamenti sulla qualità dell’aria a Rende, dopo il rogo, non sarà reso noto per diversi mesi, considerato che il segreto per l’indagine non dovrebbe essere rimosso in breve tempo. Un dato non certo positivo, considerato che in questo modo i cittadini di Rende non sapranno subito se l’aria che hanno respirato e respirano possa avere avuto conseguenze serie anche per la salute.

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