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Il Sappe chiede l’avvicendamento del direttore del carcere di Cosenza dopo la rimozione dall’incarico del segretario provinciale Sappe


Nei giorni scorsi, con un ordine di servizio discutibile sotto vari profili, dal nostro punto di vista, la direzione del carcere di Cosenza ha rimosso dall’incarico che ricopriva da anni, con grande professionalità, il
Segretario Provinciale del SAPPE, sostituendolo con un altro appartenente al Corpo, peraltro segretario di altra organizzazione sindacale.
Ciò che rende ancora più grave l’azione della direzione è il fatto che l’interessato stia fruendo di un periodo di assenza, previsto dalla legge, per assistere un famigliare, affetto da complesse patologie.

Chiediamo l’avvicendamento del direttore del carcere di Cosenza – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del SAPPE e Francesco Ciccone, segretario regionale – poiché riteniamo che non ci siano più le condizioni per mantenere un proficuo dialogo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la rimozione del nostro segretario provinciale, avvenuta in un momento in cui il lo stesso si sta occupando di un problema famigliare, per il quale sta fruendo di un benefico di legge. L’Amministrazione, per tutta risposta, lo ha rimosso dall’incarico, peraltro in maniera definitiva. Avremmo compreso un avvicendamento provvisorio nelle funzioni, dovuto all’assenza temporanea del nostro segretario, ma così non è.

Inoltre, proprio per le funzioni e le tutele anche sindacali, riteniamo che la direzione avrebbe dovuto interloquire col sindacato, cosa che non ha fatto. Non vorremmo considerare l’ipotesi che tutto questo si traduca in un vero e proprio attaccato al sindacato. Della questione abbiamo interessato il Provveditore regionale e siamo in attesa di risposte. Abbiamo anche tramesso gli atti al nostro avvocato, per valutare la questione dal punto di vista legale e predisporre eventuali ricorsi.

Nel frattempo, chiediamo all’Amministrazione centrale di inviare un’ispezione al carcere di Cosenza, considerate le molteplici criticità che ci vengono segnalate e che noi stessi abbiamo evidenziato due mesi fa, dopo una visita alla struttura, con una lettera di oltre due pagine.

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Maria Assunta Castellano

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