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Michele Alessi, vicepresidente nazionale Sap

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Michele Alessi, vicepresidente nazionale del Sap, boccia il trasferimento del Reparto prevenzione crimine da Rende (Cs) a Catanzaro


COSENZA – Il paventato trasferimento del Reparto prevenzione crimine della Polizia di Stato da Rende a Catanzaro continua a far discutere. Nelle ultime settimane non sono mancati gli appelli da parte della politica e del mondo sindacale a sostegno del mantenimento dello status quo con l’obiettivo di evitare un depauperamento della sicurezza nella provincia di Cosenza. Nei ranghi del fronte del no al trasferimento c’è Michele Alessi, vicepresidente nazionale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap), il secondo sindacato della Polizia di Stato con oltre 18.500 iscritti. La riorganizzazione dei reparti nell’ottica della razionalizzazione delle risorse caldeggiata dal Governo, con particolare riferimento al caso di Rende, non convince. «Se va in porto questa idea sbagliata, avremo un territorio sguarnito senza una presenza costante per garantire la sicurezza dei cittadini», ha affermato Alessi.

I Reparti prevenzione crimine (Rpc) sono un’articolazione della Polizia di Stato nata intorno alla metà degli anni ’90 con l’obiettivo di disporre di una “task force” in grado di intervenire rapidamente nei teatri operativi più impegnativi a livello nazionale, rafforzando i dispositivi locali di controllo del territorio e contrasto alla criminalità attraverso programmate attività di controllo del territorio in occasione di rilevanti interventi di prevenzione e attività di supporto in rilevanti operazioni di polizia giudiziaria.
I Reparti sono una risorsa strategica per i Questori delle province italiane, che li impiegano sul territorio coordinandoli con le altre articolazioni operative a disposizione (Volanti, Squadra Mobile, Polizia Amministrativa e dell’Immigrazione), oltre che con le altre Forze di Polizia nell’ambito di servizi integrati di controllo del territorio. Diversi sono gli scenari in cui operano i Reparti Prevenzione Crimine: dalle operazioni straordinarie di controllo del territorio, ai “grandi eventi”, agli interventi per gravi calamità naturali o al supporto a operazioni di polizia giudiziaria contro la criminalità organizzata.

«Il nostro lavoro deve essere incentrato alla difesa della sicurezza. Non condivido la posizione di qualche politico che, per un discorso di campanile, spinge per il trasferimento. La questione è semplice: bisogna sedersi attorno a un tavolo e discutere. Un compito che spetta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al Capo della Polizia Vittorio Pisani, è necessario dare una risposta a questo territorio», rimarca il vicepresidente del Sap.
L’appello di Alessi è rivolto a tutte le forze politiche e alla premier Giorgia Meloni. Dal Governo tuttavia hanno recentemente asserito che la “rivisitazione” potrebbe portare dei benefici alla sicurezza. Una posizione su cui non converge affatto Alessi: «Serve una valutazione complessiva dei territori, caso per caso. La provincia di Cosenza merita pertanto particolare attenzione e non può essere equiparata sbrigativamente ad altre realtà».

«C’è bisogno di uno sforzo da parte di tutti, anche a livello economico. Siano stanziate più risorse per la sicurezza a Cosenza e in Calabria. La sicurezza è un diritto, è un investimento per i cittadini che rivendicano legittimamente di agire liberamente».
Se questi appelli dovessero cadere nel vuoto il Sap, spiega Alessi, si mobiliterà ulteriormente «con altri mezzi e strumenti di lotta per difendere il Reparto Prevenzione Crimini di Rende». «Fare il poliziotto è una missione continua in favore della collettività. Esattamente come i medici, i poliziotti salvano vite», conclude Alessi.

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