Il momento del lancio del razzo cinese Lunga Marcia 5B, il 24 luglio 2022
2 minuti per la letturaCOSENZA – Un razzo spaziale cinese in caduta libera. E poi la Calabria che, al pari di altre sette regioni italiane, potrebbe esserne interessata. La comunità scientifica prevede che il rientro di “Lunga Marcia 5B” avvenga, con un margine di errore di sei ore, alle 20 di questa sera, e il professore di Fisica della Materia dell’Università della Calabria Francesco Valentini, sulla finestra di incertezza, conferma: «Si tratta di eventi la cui prevedibilità diventa via via più precisa una volta che si avvicinino a noi temporalmente».
Il docente, anche membro del Solar System and Exploration Working Group (Ssewg), che è un organo consultivo del Direttorato dell’Esa, composto da dodici scienziati degli Stati membri dell’Unione Europea, aggiunge: «Più che parlare di dove cadrà effettivamente il razzo, o meglio quello che del razzo rimarrà una volta dopo aver attraversato l’atmosfera, mi concentrerei su quanto fa la Cina, che sembra giocare col destino e, pur affermando che sia improbabile che i detriti del vettore cadano su zone abitate e popolate, non può escluderlo».
Tutto, insomma, ha a che fare con la fatalità e, stando alle ultime previsioni matematiche, «si può sì, stare tranquilli», ma bisogna anche sottolineare che la Protezione civile «non abbia del tutto escluso la traiettoria del vettore sul centro-sud Italia». Valentini, oltre a proseguire dicendo che «fenomeni di questo tipo si saranno molto probabilmente verificati sulla Terra nel corso della Storia», dice pure che, ragionando “per assurdo”, «non si può proprio stabilire cosa potrebbe accadere una volta che il frammento o i frammenti interessassero la Calabria o un’altra regione italiana».
Insomma, sono vicende che mandano in visibilio gli appassionati del genere distopico-fantascientifico e, al contrario, in tilt gli ipocondriaci. Per rassicurare questi ultimi, possiamo menzionare uno “storico” e recente precedente: nel 2021 anche un altro vettore (sempre cinese) avrebbe dovuto sfiorare, secondo le previsioni, il territorio calabrese, e più in particolare quello lametino. Così, tuttavia (e fortunatamente), non è stato: il razzo è caduto direttamente nelle acque dell’Oceano Indiano, in un’area non molto distante dalle isole Maldive.
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