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Medici cubani in forze all'ospedale di Castrovillari

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Previsto nei prossimi giorni l’arrivo di altri 50 medici cubani saranno assegnati al Pronto Soccorso di Cosenza e una parte tra gli ospedali di Crotone e Vibo


Cinquanta medici cubani in arrivo in una sanità che continua a non avere medici. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo del nuovo contingente di dottori dall’isola caraibica, in larga parte stavolta saranno assegnati nei Pronto soccorso degli ospedali dell’Asp di Cosenza, l’altra parte sarà divisa tra Crotone e Vibo.

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ARRIVANO ALTRI 50 MEDICI CUBANI

Nelle prossime settimane il nuovo contingente sarà ospitato nella caserma dell’Esercito di Cosenza, in attesa di completare all’Unical i corsi per certificare la conoscenza della lingua italiana. Con questo ultimo arrivo sono 383 i dottori cubani in servizio in Calabria. Un numero ancora lontano dai circa 500 stabiliti nell’accordo iniziale.
«Persino gli strumentali e diffamatori attacchi di quella esigua minoranza di soggetti unicamente alla ricerca di visibilità o di perpetuazione del proprio potere di casta sono venuti meno, subissati dalla soddisfazione e dall’apprezzamento dei pazienti calabresi per la qualità del loro lavoro e dei tanti medici perbene italiani che, fianco a fianco dei colleghi caraibici, operano quotidianamente per garantire la salute dei calabresi – dice Pino Scarpelli dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba – nonostante strutture non sempre adeguate e funzionali e un’organizzazione non sempre efficiente e ottimamente articolata».

I MEDICI CUBANI POTRANNO RESTARE FINO AL 2027


I medici cubani potranno stare qui fino al 2027, poi si dovrà trovare un’altra soluzione. Quest’ultima, al momento, non c’è. Le aziende continuano a reggere ai limiti delle loro capacità minime. E mentre nei pronto soccorso continuano ad essere impegnati i medici cubani, le carenze di personale si fanno sentire e non poco.

CARENZA DI PERSONALE AL PRONTO SOCCORSO


L’ultima in ordine di tempo è l’Asp di Cosenza, che ha appena stanziato oltre sei milioni e quattrocentomila di euro per tutto il 2025 per pagare le prestazioni aggiuntive, vale a dire i turni extra dei medici aziendali per garantire i Lea. Lo ha fatto con una formula ormai standardizzata: «nonostante questa Azienda abbia ripetutamente provveduto ad espletare le procedure concorsuali mirate al reclutamento di dirigenti medici, non è stato possibile completare l’organico delle rispettive discipline, stante le oggettive difficoltà manifestatesi e concretizzate anche nella esiguità delle istanze di partecipazione pervenute ben al di sotto delle posizioni messe a concorso».

LE ORE AGGIUNTIVE ASSEGNATE

E così ecco autorizzate seimila ore aggiuntive a 100 euro l’ora per anestesia e rianimazione a Corigliano Rossano, altre ottomila ore in Pronto soccorso, quattromila a Paola-Cetraro e mille ore anche in Pediatria. In altre parole, non c’è ospedale della provincia in difficoltà nelle discipline fondanti. Da Oncologia a Radiologia siamo alle solite. Una sanità svuotata.

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