Il Pronto soccorso dell'ospedale di Cosenza
1 minuto per la letturaCOSENZA – Medici ed operatori dei Pronto soccorso dell’Asp di Cosenza come la polizia americana: con bodycam (letteralmente una camera che si attacca al petto) per registrare in tempo reale tutto quello che accade. Una sorta di deterrente per le aggressioni e un sistema per raccogliere prove in caso di problemi.
L’Asp di Cosenza a queste 40 bodycam da affidare ai dipendenti dell’Asp che lavorano in Pronto soccorso, ci sta pensando da mesi. A marzo aveva deliberato l’acquisto delle bodycam assieme al software per il monitoraggio delle immagini in tempo reale. Circa 13mila 500 euro per telecamere da trecento euro l’una in libera vendita. Solo che adesso l’Asp è corsa ai ripari perché nel frattempo si è accorta di non aver calcolato l’Iva sui prodotti acquistati. Ci sono altri tremila euro circa da aggiungere per completare definitivamente l’operazione. Le bodycam poi potranno essere messe in funzione negli ospedali della provincia di Cosenza.
Nei giorni scorsi, infatti, è arrivata la “rettifica” con una delibera correttiva, disponendo un pagamento complessivo di circa sedicimila euro. Il tutto per «la sicurezza e l’incolumità degli operatori da eventuali aggressioni o qualsivoglia evento nefasto», si legge nella delibera. In altre parole, i Pronto soccorso del Cosentino saranno ulteriormente “trincerati”. La questione è già sperimentata a Pavia all’inizio dell’anno, mentre sta prendendo piede in questi giorni anche a Lecce.
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