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Il vecchio plesso dell’ospedale Annunziata di Cosenza

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COSENZA – I lavori dovevano partire due mesi fa ma è ancora nulla di fatto. E la centrale di sterilizzazione dell’ospedale di Cosenza rimane uno dei grandi problemi del più importante ospedale della provincia. Non solo, ora si scopre da alcune relazioni che l’intero sistema non è a norma sul piano elettrico e non ha neanche un sistema antincendio funzionante.

O meglio, non ci sono protezioni di nessun tipo in caso di fiamme, soltanto qualche estintore. Nessun sistema automatico di spegnimento. Non ci sono porte tagliafuoco e neanche un generale piano di evacuazione. Una situazione che si affianca al problema tecnico vero e proprio.

L’intero impianto elettrico della centrale non è a norma, dai punti presa usurati ai quadri elettrici non più secondo standard di sicurezza. Cavi di messa a terra non verificati da tempo e complessivamente un impianto fuorilegge. Dalle relazioni, dunque, viene definita una gigantesca situazione di rischio. Una scintilla da un vecchio cavo ammalorato potrebbe far partire un incendio che nessun sistema riuscirebbe a fermare, semplicemente perché non c’è.

A maggior ragione oggi, con l’Italia intera a interrogarsi su quanto accaduto nell’incendio dell’ospedale di Tivoli. Probabilmente partito proprio per un problema all’impianto elettrico. A Cosenza da diversi anni i tecnici stanno effettuando sopralluoghi nell’area della centrale di sterilizzazione dell’azienda. Il risultato è sempre lo stesso. I macchinari sono vecchi e fuori norma sul piano energetico. Non c’è una gestione degli spazi “sporco/pulito” che sia nettamente separata, né un ambiente salubre dove l’intero sistema può operare senza rischi.

In pratica non ci sarebbe una divisione delle aree rispettabile per evitare possibili contaminazioni e non si rispettano le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle sterilizzazioni ospedaliere. Una conclusione shock segnalata in un verbale datato 8 febbraio 2023.

Dunque non c’è solo il problema incendi, c’è quello uno che impatta quotidianamente su centinaia di pazienti, gli stessi che entrano nelle sale operatorie dell’Annunziata.

La centrale complessivamente dovrebbe occuparsi del sistema di sterilizzazione dei materiale chirurgico. Tutto ciò che non è usa e getta (anche se i recenti video circolati sulla sala operatoria dell’ospedale di Cosenza sembrano dire il contrario), passa all’interno della centrale. In sostanza i ferri vengono lavati fino all’asetticità totale con l’uso, in teoria, di macchinari moderni. E tutto per evitare le cosiddette infezioni ospedaliere.

Gli ambienti “non salubri” della centrale cosentina fanno il resto. Il problema a Cosenza è abbastanza vasto: diversi sopralluoghi e un progetto preliminare approvato non hanno comunque sortito i risultati sperati. Stando al programma aziendale per la fine di ottobre si sarebbe dovuti partire con la ristrutturazione complessiva degli spazi, al momento invece non c’è nulla. E la situazione resta ad alto rischio.

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