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COSENZA – Il Pronto di soccorso di Cosenza perde personale. Ieri sono state ufficializzate le dimissioni di una delle dottoresse con contratto a tempo indeterminato in servizio nel reparto di Emergenza Urgenza da circa sei anni. Una decisione presa per accettare l’offerta di una struttura privata in un momento ancora estremamente critico per l’ospedale pubblico cosentino.

Nel frattempo la settimana scorsa è stata perfezionata l’assunzione a tempo indeterminato di un dirigente medico che a questo punto dovrà coprire il posto vacante. La situazione resta comunque drammatica all’interno del Pronto soccorso, ancora di più con l’avvicinarsi dell’estate.

Nei giorni scorsi il sub commissario Esposito assieme ai dirigenti dell’Asp e dell’azienda ospedaliera hanno fatto il punto proprio per mettere in campo azioni a sostegno del reparto, a partire proprio dalla carenza di personale. Una questione che è stata sollevata più volte nel corso degli ultimi anni, soprattutto in piena emergenza Covid. I concorsi sono andati puntualmente (quasi) a vuoto. Per i sette posti messi a concorso nell’ultimo anno si sono presentate soltanto tre persone.

Una situazione che il neo-commissario Gianfranco Filippelli ha chiarito già qualche giorno fa nel corso della riunione. «La situazione del Pronto Soccorso di Cosenza – ha detto – non è più sostenibile e necessita di interventi radicali e non più rinviabili. Ho ritenuto, come primo atto, dopo il mio insediamento, di visitare la prima linea dell’Annunziata e la situazione che ho trovato è indecorosa e incivile. Gli sforzi compiuti dal ridotto personale in servizio non bastano a evitare che in alcuni momenti il Pronto soccorso dell’Annunziata si trasformi in un girone dantesco».

«È un problema di congestione, di carenza di personale, di insufficienza di spazi logistici per gestire e accogliere il flusso di pazienti che accedono, spesso impropriamente, al PS di Cosenza, gravato ulteriormente dalla gestione cui ci ha costretti l’emergenza pandemica, che ha imposto anche la riorganizzazione degli spazi e la riduzione del posti letto. Obiettivo primario è quindi quello di decongestionare i flussi di accesso al Pronto soccorso e questo è possibile realizzarlo innanzitutto selezionando sul territorio i pazienti che effettivamente necessitano di acceso al Pronto soccorso».

«Per fare questo – ha incalzato Filippelli – ognuno deve fare la sua parte. Per quanto ci riguarda, sarà necessario riattivare posti letto nell’Hub per consentire il deflusso dei pazienti che stazionano il Pronto soccorso, implementare l’organico con medici, infermieri e Operatori socio sanitari e migliorare il comfort e le strutture di accoglienza che ci accingiamo a realizzare con l’apertura dell’Osservazione breve intensiva che avverrà a breve».

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