L'ospedale di San Giovanni in Fiore
2 minuti per la letturaSAN GIOVANNI IN FIORE (COSENZA) – Ciò che sta succedendo all’interno del 118 di San Giovanni in Fiore è assurdo. Alle beghe interne fra i dipendenti, ora si aggiunge anche la politica, che, tramite l’assessore comunale al ramo, Cladia Loria, ha interessato la magistratura. I fatti sono questi: da quando la dipendente Giovanna Spina è rientrata in servizio presso la postazione di San Giovanni in Fiore, gli altri colleghi, fra cui due dottoresse, si sono messi in malattia con tanto di certificato medico.
Il motivo? «Da quando è rientrata la Spina – è scritto nella lettera – non c’è più quel clima di serenità e di collaborazione fra di noi. Per cui o noi o lei». Ed ancora: «Alla luce di una paventata ipotesi di un reinserimento della sig. Spina all’interno della postazione 118 di San Giovanni in Fiore, si comunica che laddove una nuova situazione di incompatibilità ambientale non consenta di protrarre oltre la presenza delle stesse figure sanitarie nello stesso luogo lavorativo, verranno considerate ed adottate tutte le misure per il trasferimento degli scriventi in altre sedi».
Per questo motivo, da quando è rientrata in servizio la signora Giovanna Spina, «da allora – precisa Claudia Loria, assessore del Comune di San Giovanni in Fiore con delega alla Salute – sono in malattia certificata due dottoresse della postazione. Perciò sono rimasti soltanto due medici. Ancora, alcuni autisti non hanno coperto i loro turni, sulla base di referti rilasciati dal Pronto Soccorso o dalla guardia medica. Ho segnalato tutto al commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, al commissario alla Sanità calabrese, Roberto Occhiuto, e anche al procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo. Sono inaccettabili forme di autogestione ed è inammissibile che conflitti interni possano avere ripercussioni sul servizio, che è di emergenza/urgenza».
E le ripercussioni, di cui parla l’assessore Loria, si sono fatte risentire nella giornata dell’altro ieri, allorché per il trasferimento di un paziente dall’ospedale di San Giovanni in Fiore a quello di Cosenza si è dovuto ricorrere ad un’ambulanza privata.
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