La consegna della sonda ginecologica
2 minuti per la letturaCOSENZA – A poche settimane dalla donazione di sanificatori d’aria all’ospedale di Cosenza, il direttivo dell’Associazione «Massimiliano Adamo Onlus» si è ritrovato nella Casa della salute «Carlo Acutis» del capoluogo bruzio per consegnare uno strumento di diagnosi utile all’avamposto sanitario, che si prende cura degli emarginati dell’area urbana garantendo assistenza medico-specialistica e diagnostica.
Si tratta di una sonda ginecologica che, come gli altri macchinari presenti nella struttura, verrà utilizzata dai medici che prestano la loro opera volontariamente nella Casa della salute, «destinata a promuovere – ha affermato il direttore generale, Pasqualino Perri – cultura della salute e partecipazione e che educa alla carità ed alla difesa dei deboli, cura ed accompagna le persone attraverso livelli più complessi e specializzati del sistema sanitario fino all’ospedale, qualora il ricorso a quest’ultimo fosse indispensabile.
Nell’ambulatorio gli ultimi troveranno sempre chi si prende cura di loro». Perri ha accolto la delegazione della «Adamo Onlus» insieme ai medici Saverio Daniele (direttore sanitario) e Francesco Prantera, all’odontoiatra Paolo Bruno ed all’operatore socio sanitario specializzato Pasquale Morelli.
La delegazione della «Adamo Onlus» era composta dalla presidentessa Daniela Biondi, dalla vicepresidente Monica Perri, dal tesoriere Giovanni Guagliardi, dal consigliere Andrea Lo Gullo e dal segretario Marco Adamo, fratello del compianto Massimo a cui la Onlus si ispira.
“Questa donazione – ha commentato Adamo – ha una duplice valenza: da un lato aiutiamo chi ha bisogno e dall’altro ci impegniamo a promuovere l’opera meritoria di quelle realtà operose del territorio che tutti i giorni prestano servizio accanto agli ultimi. Da anni sosteniamo chi interviene in prima linea per fronteggiare situazioni di disagio e povertà, purtroppo sempre più presenti. Realtà drammatiche cresciute ancor di più con la pandemia».
La Casa della salute dedicata al beato Acutis, realizzata anche attraverso collaborazioni istituzionali importanti, fa parte del più ampio progetto della «Casa San Francesco» e sta riuscendo a garantire circa 45 prestazioni a settimana, suddivise per specialità. Le prestazioni fanno seguito a fabbisogni che vengono raccolti tramite un numero dedicato e che vengono gestiti attraverso un’attività medico specialistica su base volontaria. Al momento sono 20 i medici, più di un terzo dei quali odontoiatri, che prestano la loro opera insieme ai volontari. Casa San Francesco, che assicura assistenza agli adulti dai 18 ai 65 anni, da poco si è aperta anche ad anziani e bambini ed è diventata anche struttura di prima accoglienza per stranieri richiedenti protezione internazionale. Ha un centro dedicato all’agricoltura sociale e sta programmando l’apertura di una fattoria didattica.
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