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COSENZA – Ambulanze nuove ma senza una sanificatore portatile, in dotazione ormai in tutti i mezzi di soccorso. Succede a Cosenza e dintorni e in un momento estremamente delicato per il sistema di soccorso della provincia, che sta attraversando l’ennesima ondata di contagi.
Le ambulanze nelle settimane scorse sono state costrette a viaggi ulteriori verso la centrale operativa di Cosenza per procedere alla sanificazione, operazione tutto sommato di routine e della durata di un’ora scarsa. Ma per alcune ambulanze, come quella di stanza a Paola, può significare molto in termini di tempo e operatività. Tornare a Cosenza per procedere alla sanificazione e rientrare in servizio sul Tirreno, infatti, può costare ore preziose.
Nel frattempo si viaggia su nuovi mezzi di soccorso, attesi da tempo. Altri invece dovranno arrivare. Almeno altre tre stando ai piani del commissario Asp Vincenzo La Regina. Saranno utili per attivare altrettante nuove postazioni e rafforzare il sistema di soccorso regionale.
Il problema resta quello del personale, per tre nuove postazioni (le stesse previste dal decreto 91 di giugno 2020 sul potenziamento della rete per far fronte all’epidemia) servono almeno sei medici, sei infermieri e sei autisti. L’Asp intanto prevede per il 2022 «corsi di formazione avanzati ed obbligatori per tutto il personale afferente alla rete dell’emergenza-urgenza». Sul fronte personale nel 118 nelle ultime settimane si sono concentrati diversi interventi. Il primo è l’avviso per una graduatoria i affidamento degli incarichi provvisori, la seconda invece quella sugli incarichi vacanti. Quest’ultima è una questione estremamente sensibile, perché riguarda proprio il problema delle ambulanze demedicalizzate nelle diverse postazioni della provincia di Cosenza. A giugno 2021 erano 13 gli incarichi vacanti a 38 ore settimanali, uno a Rossano, due alla postazione di emergenza territoriale e uno al punto di primo intervento di Mormanno, uno a Cassano, uno a Lungro, uno al punto di primo intervento di San Marco Argentano e sei sempre al punto di primo intervento di Cassano. E’ chiaro che anche su questo fronte bisognerà intervenire con un corposo piano assunzioni così come accaduto per l’ospedale di Cosenza.
Allo stesso tempo sono stati liquidati circa 138mila euro relativi al mese di novembre dello scorso anno alle aziende private che hanno fornito supporto al 118 di Cosenza. Si tratta di una tranche mensile delle 900mila euro stanziate nell’arco di un anno per pagare i servizi forniti dai servizi di soccorso privati.
Tutto questo in attesa che l’Asp pubblichi la manifestazione di interesse utile a riaprire le procedure di affidamento. Cosa che negli ultimi anni è andata avanti a suon di proroghe. Il paradosso è che l’Asp con una procedura aperta per l’affidamento si ritroverebbe a pagare oltre 4 milioni e 600mila euro, per questo insiste sulla proroga della convenzione.
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