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SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Ci sono voluti più di due mesi e un bel po’ di rumore da parte del figlio, esasperato per l’inspiegabile ritardo del sistema sanitario, ma alla fine la faccenda si è conclusa per il meglio: la signora Lucente, 99 anni, ha ricevuto a casa la terza dose di vaccino anti-Covid.

A seguito del nostro articolo di denuncia di due giorni fa sui rallentamenti nelle inoculazioni a domicilio per i soggetti fragili, l’Amministrazione di San Giovanni in Fiore è corsa ai ripari. L’assessore alla Sanità Claudia Loria – che si era impegnata in prima persona con la nostra redazione a intervenire sulla faccenda – ha telefonato come promesso al signor Secreti (figlio della richiedente) e nella giornata di ieri una squadra di medici e personale sanitario dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata) del paese è giunta in soccorso dell’anziana signora.

Tutto è bene quel che finisce bene, dunque. L’ultranovantenne aveva già ricevuto le prime due dosi del vaccino senza alcun intoppo, ma i primi problemi erano sorti per il terzo richiamo, impossibile da effettuare nonostante i molteplici tentativi del figlio di ottenere assistenza sanitaria. A nulla erano valse le conseguenti lamentele indirizzate da Secreti all’Adi di San Giovanni in Fiore e all’Asp di Cosenza: alle sue email non ha risposto nessuno, mentre dai vertici dell’azienda sanitaria è arrivato il solito rimpallo di responsabilità per i ritardi nell’organizzazione.

All’origine dell’impasse nella catena di montaggio delle vaccinazioni a domicilio ci sarebbe la cronica carenza d’organico interna all’Adi del paese, che per le iniezioni delle terze dosi ha a disposizione soltanto due medici. A cui si associa, pure, la scarsa disponibilità, da parte di molti medici di base, a fornire il loro supporto per le somministrazioni rivolte ai soggetti fragili.

La sindaca Rosaria Succurro nei giorni scorsi ha smentito categoricamente l’ipotesi di qualche criticità nel sistema delle vaccinazioni. Così come l’idea che il personale sanitario non sia completamente reperibile: «I medici di base ci hanno garantito di essere in prima linea per le vaccinazioni», dice in una nota stampa diramata dal Comune. Eppure, lo stallo sembrerebbe coinvolgere più d’un anziano, almeno stando a quanto raccontato dal signor Secreti. 

Intanto, mentre Asp e Comune cercano di capire come riorganizzare la macchina anti-Covid del comune silano, o almeno come potenziarla, lo stesso Secreti tira un sospiro di sollievo per la felice conclusione della vicenda. «Sono davvero grato alla vostra redazione per la professionalità e la serietà con cui è stata affrontato il caso di mia madre: senza il vostro articolo quasi sicuramente ancora non sarebbe vaccinata» – ci fa sapere via WhatsApp. Noi, di rimando, siamo contenti di avere contribuito al lieto fine della storia della signora Lucente, e le facciamo un grosso in bocca al lupo per il futuro. Augurandole ancora, non uno, ma mille di questi giorni!

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