L'insegna di una guardia medica
2 minuti per la letturaCOSENZA – Torna l’elisoccorso, spariscono le guardie mediche. Meglio dire che chiudono per mancanza di medici disposti a coprire il servizio. In caso di bisogno sarà necessario rivolgersi alla struttura aperta più vicina. Stavolta la colpa non è di un mezzo mancate ma delle ferie estive autorizzate dalla stessa Azienda sanitaria, caso che si era presentato già a cavallo di Ferragosto per lo stesso identico motivo.
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Tutto questo in una Asp dove un mese fa era stata predisposta una chiamata per prestazioni aggiuntive su branche specialistiche in decine di reparti di ospedale mentre pochi giorni fa è stata prorogata la convenzione con le associazioni di volontariato per supportare il 118 nelle postazioni estive attivate sulla costa rimaste senza mezzi. In questo contesto ci mancava il problema quella delle guardie mediche.
Da ieri e fino a fine mese resteranno sbarrate diverse postazioni tra Cosenza e l’hinterland, la maggior parte nei turni serali e notturni. In totale sono dodici i comuni “scoperti” secondo la comunicazione inviata all’Asp. Una serrata che ha un solo motivo l’«assoluta carenza di medici disponibili».
E’ un problema che continua a ripresentarsi in maniera ormai quasi scontata ogni singola estate tra Ferragosto e la fine del mese. Le guardie mediche si metto a mezzo servizio o “ruotano” i turni perché non ci sono abbastanza dottori disponibili a sostituire i colleghi in ferie.
E così è anche stavolta. Vale per le guardie mediche di Cosenza, Mendicino, Rende, Marano, Casali del Manco, Spezzano Sila, Rose, Bisignano, Castrolibero, Santa Sofia d’Epiro, Acri e Montalto. La lista delle postazioni di continuità assistenziale sbarrate è lunga e cambia giorno per giorno: oggi per esempio resteranno chiuse quelle di Castrolibero, Marano, Mendicino, Lattarico, Rose, Santa Sofia d’Epiro, La Mucone (Acri), Roges e Trenta ma il problema è equamente distribuito fino alla fine del mese. Domani, per esempio, toccherà a Bisignano, Lattarico, Montalto, Santa Sofia d’Epiro, Celico, le tre di Cosenza, Mendicino, Roges, La Mucone (Acri) e Trenta. Alcune, come quella di Acri, resteranno chiuse per quattro giorni di fila. E l’unica soluzione proposta nel documento è ancora una volta sulle spalle dei cittadini.
L’avviso all’utenza «per le urgenze», è quello «di recarsi presso l’ambulatorio delle postazioni più vicine». Il provvedimento, inviato anche ai comandi dei Carabinieri, è stato protocollato ieri mattina dall’Asp nonostante abbia effetto immediato. Il caso aveva interessato più o meno le stesse postazioni nei giorni a cavallo di Ferragosto e anche in quel caso l’Asp non è riuscita a mettersi ai ripari.
Lo scorso anno la questione aveva scatenato una guerra con i dottori in servizio nei Pronto soccorso impegnati a fronteggiare l’emergenza Covid, stavolta invece si alza direttamente bandiera bianca.
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