L'hub vaccinale a Paola
2 minuti per la letturaPAOLA – La struttura del Palatenda di contrada “Tina” quale sede dell’Hub vaccinale, punto di riferimento di Paola e del Tirreno cosentino (e non solo), non è più “idonea” perché in questo momento di caldo intenso si trasforma in una sorta di “fornace” che crea grossi disagi a operatori e utenti, facendo registrare anche malori. Adesso è necessario trovare nuovi locali, quindi una nuova sede per l’Hub vaccinale paolano.
E’ questo il senso dell’intervento di Francesco Pagnotta, medico veterinario, dirigente di “Italia Viva” del Tirreno cosentino, che rappresenta le istanze di medici, operatori sanitari e utenti.
«Nel pervenirmi diverse sollecitazioni da parte di medici ed operatori sanitari e non, che operano presso il centro vaccinale del Comune di Paola – scrive in una nota Francesco Pagnotta – non posso sottrarmi, in qualità di esponente politico di Italia Viva, a mettere in evidenza tutta la difficoltà che gli stessi trovano ad operarvi. In questo periodo di clima torrido – spiega il dirigente politico – la grande struttura del palatenda sportivo trasformata in hub vaccinale diventa una fornace di calore ove già da tempo sia operatori sanitari che utenti sono costretti a sopportare una prova fisica che spesso ha determinato stati di malore necessari di intervento medico. Soffrire all’inverosimile sotto la pressione di una calura insopportabile in una struttura che dovrebbe ospitare al meglio sia operatori sia utenti – denuncia Pagnotta – non ha nulla di sanitariamente corretto. A questo si aggiunga anche che i servizi igienici sono strutturati in lamierato, immaginiamo come vi si possa entrare nelle ore solari», evidenzia il politico e addetto ai lavori.
«Se in un primo momento era necessario allocare l’hub vaccinale in tale struttura – sottolinea – ora necessita trovare altra e più idonea allocazione. Vaccinare ed essere vaccinati non è appannaggio di un colore politico dietro facili approvazioni sanitarie che trasformano un momento che dovrebbe essere di piena efficienza fisica e psicologica in una prova di resistenza».
Segue quindi un appello: «Ora si trovi una struttura adatta ad essere chiamata Hub Vaccinale che abbia requisiti sanitari più idonei e che possa ospitare operatori sanitari ed utenti in modo appropriato senza rischi di andare soggetti a malore fisico per inadattabilità termica», conclude Francesco Pagnotta di “Italia Viva” Tirreno cosentino.
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