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La Procura di Paola

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PAOLA (COSENZA) – Tamponi e vaccini covid ad “amici e parenti”, concussione, peculato, falso ideologico, truffa e turbata libertà nella scelta del contraente. La procura della Repubblica di Paola, nelle persone del procuratore capo Pierpaolo Bruni e del sostituto procuratore Teresa Valeria Grieco, ha chiuso ieri le indagini preliminari a carico dell’ex direttore dell’ospedale Spoke Paola-Cetraro, Vincenzo Cesareo, e di altre tre persone.

Si tratta del nipote Nicola Lucieri, di Salvatore Pace e di Franco Tripicchio, tutti di Cetraro. Ai quattro è stato notificato l’avviso della conclusione delle indagini e l’avviso per la nomina del difensore d’ufficio e informazioni sul diritto di difesa. Cesareo, destinatario di una misura interdittiva dell’attività professionale di dodici mesi (la Procura aveva chiesto l’arresto in carcere), si era avvalso della facoltà di non rispondere nell’ambito del successivo interrogatorio di garanzia e dopo alcune settimane aveva deciso di andare in pensione.

A suo carico una caterva di accuse, dettagliate, circostanziate e documentate da foto, intercettazioni, pedinamenti, captazioni e verifiche Gps. Fatti che, secondo la Procura paolana, avrebbero provocato continui disservizi all’Asp di Cosenza, specie in un momento delicatissimo come quello in cui la Calabria era colpita in maniera gravissima dalla seconda ondata della pandemia Covid, ed in cui si rendevano indispensabili figure professionali come la sua che rivestiva il ruolo apicale.

Cesareo, invece, secondo le accuse, “era quasi sempre totalmente assente dall’ufficio, disertava le riunioni, si disinteressava delle attività dei suoi ospedali ed utilizzava i laboratori ospedalieri per far fare tamponi ed esami medici ad amici e parenti”. Cesareo, tra l’altro, utilizzava tutti i giorni l’automezzo dell’Asp per questioni private: viaggi di piacere, gite in montagna, cene con amici e parenti, shopping frenato in tutto il Sud Italia.

Sono state altresì documentate illecite condotte aventi oggetto l’effettuazione indebita, sin dal mese di giugno 2020, di tamponi molecolari per la ricerca del virus Covid19 a beneficio di numerosi soggetti a lui vicini, ed in ultimo anche l’indebita effettuazione di vaccini contro il citato virus su persone a lui legate da rapporti amicali.

Assieme a Cesareo sono indagati a vario titolo: Franco Tripicchio, di 68 anni, di Cetraro; Nicola Luceri, di 38 anni, cetrarese, nipote di Vincenzo Cesareo; Salvatore Pace, 64 anni, cetrarese. Cesareo avrebbe praticato 23 tamponi molecolari Covid ad altrettanti amici e otto vaccini a persone non aventi diritto, tra cui parenti.

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