L'ospedale di Paola
1 minuto per la letturaPAOLA (COSENZA) – Odissea di un 15enne paolano alle prese con una frattura: sballottato da un ospedale all’altro per un radiografo rotto. La mamma è indignata.
La donna si è infatti recata al Pronto soccorso di Paola con il figlio, ferito e sanguinante al piede per una caduta in bicicletta. Dopo la medicazione hanno consigliato alla donna di attendere un’ora e mezza o forse due per il trasferimento in ambulanza a Cetraro, al fine di accertare se vi fosse frattura, perché il radiografo al “San Francesco” è rotto.
La donna ha quindi trasportato il giovane con la sua auto all’ospedale di Cetraro, dove è stata accertata la presenza della frattura e la necessità di “steccare” l’alluce.
«Il medico lo ha scritto nel referto “curato con steccaggio”, ma poi lo ha cancellato a penna – afferma la donna, consegnandoci copia degli atti – limitandosi alla medicazione. Secondo lo stesso medico, io sarei dovuta andare ogni due giorni all’Ospedale di Paola per ottenere la consulenza che mi avrebbe garantito l’accesso all’Ospedale di Cetraro, dove avrebbero cambiato lo steccaggio ogni due giorni. Un iter lungo e contorto anche per il medico, che mi ha rimandata a casa, suggerendomi di far stare mio figlio a letto, immobilizzato, per circa 10 giorni. Sono indignata. Sono stata dalle ore 16 alle 20.30, rimbalzata da un nosocomio all’altro senza neanche risolvere il problema. Considerando che ci sono politici locali che si affannano tanto, a fini elettorali, a favore di altri ospedali, suggerirei loro di dedicarsi maggiormente a Paola, dove l’ospedale è ormai è ridotto all’osso». (s.s.)
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