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COSENZA – La Calabria in zona bianca in dieci giorni ha dichiarato tre comuni in zona rossa per aumento incontrollato di contagi ma soprattutto il rapidissimo propagarsi di focolai multipli, quasi sempre in ambito familiare.
Tutti i paesi si trovano nella provincia di Cosenza. Dal 14 luglio la provincia ha iniziato a subire con forza l’impatto della nuova variante e il problema delle vaccinazioni. È vero che alcuni casi di contagi ci sono stati tra soggetti immunizzati, uno su tutti il ricovero del primo cittadino di San Martino di Finita, Paolo Calabrese, ma è altrettanto vero che in questi ultimi giorni proprio da questi borghi è partita una vera e propria corsa alla vaccinazione, confermando i timori chiariti proprio ieri dall’Istituto superiore di sanità.
La maggior parte dei nuovi casi degli ultimi giorni provengono proprio da persone che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino. E poi ci sono le cause dei contagi in questi borghi. Cause del tutto indicative di un generalizzato “rilassamento” che rischia di costare molto più caro di quanto visto fino ad ora.
Da una parte ci sono stati i festeggiamenti per la vittoria agli europei a dare una spinta considerevole ai nuovi casi, dall’altra attività puramente private come un compleanno. E infine un momento pubblico: un saggio musicale.
TERRANOVA DA SIBARI – Dal 14 luglio è vietato entrare o uscire, disposizione prorogata proprio il 21 luglio. Fino al 28 Terranova da Sibari resterà zona rossa, sempre se l’Asp non deciderà di procedere con una proroga. Al momento sembra di no, i casi sono avviati a guarigione e non ci sarebbe una trasmissione ancora incontrollata del virus. A preoccupare l’Asp inizialmente erano tre focolai su una popolazione di circa 4700 abitanti. I tre “cluster” sono stati isolati ed è stato avviato un massiccio tracciamento dei contatti stretti di ogni soggetto positivo.
SAN MARTINO DI FINITA – In questo borgo di circa 980 abitanti la situazione è importante. Perché la deflagrazione è partita dai festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli europei. Sfilate e cortei che hanno generato un effetto a catena difficilmente controllabile. È bastato il contatto di non vaccinati con alcune persone già positive per innescare la reazione. E qui, però, l’Asp segnala anche contagi tra immunizzati. Uno di questi, vaccinato con due dosi, è proprio il primo cittadino che è sottoposto a ricovero. In questo borgo le disposizioni stabilite il 23 luglio saranno effettive fino al 30 di questo mese, salvo anche qui una proroga.
COLOSIMI – E poi c’è Colosimi, dichiarata zona rossa proprio due giorni fa e fino al 31 luglio. Qui a giocare un ruolo determinante sono stati due festeggiamenti, il primo un compleanno e il secondo un saggio musicale. L’Amministrazione comunale si è immediatamente mossa per cercare di arginare il problema, dichiarando un coprifuoco locale prima che la Regione disponesse la zona rossa. Nel frattempo sono partiti i tamponi a tappeto tra tutte le persone e i relativi congiunti, che hanno partecipato ai due eventi. Non a caso le attività di screening sono state effettuate anche su persone che abitano nei paesi limitrofi.
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