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Sergio Tursi Prato

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COSENZA – Il cambio di somministrazione vaccinale adottato a livello nazionale non ha provocato particolari disagi né alla macchina organizzativa né agli utenti. Così racconta Sergio Tursi Prato, professore di Filosofia, sottopostosi alla seconda dose di vaccino con Pfizer all’ospedale da campo di Cosenza gestito dall’Esercito «Le operazioni si sono svolte con ordine in un clima di tranquillità».

Il sorriso di Tursi Prato racchiude un’esperienza vissuta «con emozioni forti. Da un lato le preoccupazioni dovute alle note vicende di cronaca legate ad AstraZeneca sia a livello locale che nazionale e colgo l’occasione per esprimere la mia vicinanza alle famiglie delle giovani vite spezzate a cui va il mio affetto e cordoglio, dall’altro il senso di responsabilità civica che mi porta ad avere fiducia nella scienza».

Una seconda dose affrontata con «serenità e consapevolezza. In questi giorni – racconta – mi sono documentato sugli studi condotti sull’impiego di differenti vaccini tra la prima e la seconda dose, ho apprezzato gli studi condotti sia dall’Istituto Spallanzani di Roma, sia lo studio spagnolo Combivacs dai quali si è registrato un aumento dei titoli anticorpali e una miglior difesa verso le varianti del virus».

Un post vaccino vissuto «con la soddisfazione di aver dato il mio contributo nella lotta al Covid. Non ho avuto particolari effetti collaterali, un po’ di dolori articolari ma nulla più, mi sento bene e le mie attività e i miei impegni sia nella scuola che professionali sono andati avanti senza disagi».

Il j’accuse del professore è per «una mancata uniformità delle somministrazioni vaccinali a livello nazionale e per i repentini cambi dei soggetti destinatari che hanno creato confusione, allarmismo e generato un sentimento di sfiducia».

In chiusura un messaggio per i suoi colleghi, al personale delle forze di polizia e a tutti i soggetti che dopo essere stati vaccinati in prima dose con Vaxzevria di AstraZeneca riceveranno, in seconda dose, un vaccino a mRNA tra Comirnaty (Pfizer) e mRNA.1273 (Moderna) per un cocktail di vaccini del tutto inatteso: «Di sottoporsi alla vaccinazione, di non avere paura, di avere fiducia nella scienza, insieme riusciremo a debellare questo virus». La sicurezza e la serenità del professore legati all’esperienza vissuta con il vaccino sono un biglietto da visita per la scienza e per la sensibilità civica.

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