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Il leader di Diritti civili Franco Corbelli

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Dopo la «giusta battaglia sulle scuole», nuova «responsabile iniziativa sul tema, questa volta, delle vaccinazioni» da parte del leader del Movimento Diritti civili, Franco Corbelli, che invita «a vaccinare gli oltre 4.500.000 over 60 (in Calabria sono oltre 180mila), quelli più a rischio, che ad oggi, come rende noto la Fondazione Gimbe, non hanno ancora ricevuto neppure una dose di vaccino».

Per Corbelli sarebbero da favorire rispetto agli adolescenti «la cui immunizzazione è stata, in questo momento, sconsigliata finanche dall’Oms, che chiede di dare anzi questi vaccini ai Paesi poveri» e ancor più rispetto ai turisti sulle …spiagge».

Chiede il leader di Diritti civili: «Con quale criterio, nel nostro Paese, si fanno certe scelte e certi annunci roboanti?  Si può ignorare l’invito dell’Oms? Perché questa corsa a vaccinare anche i ragazzi, quando ci sono ancora diversi milioni di over 60 (quelli, più a forte rischio, dicono loro stessi, le autorità preposte) che non sono stati immunizzati? Che logica si segue? La vaccinazione sembra diventata oramai uno spot e una gara a chi fa prima, annunciando vaccinazioni finanche sulle spiagge, con i risultati poi che proprio per questa fretta si somministrano 6 dose ad una donna, 4 dosi ad un’altra (entrambi i casi in Toscana) e due dosi ad un uomo (in Calabria). Vicende gravissime queste, che ci auguriamo abbiano un esito positivo, di cui non parla quasi nessuno. Così come non si ricorda più il sacrificio dei tanti morti (uomini, donne, insegnanti, forze dell’ordine, professionisti..) che per un senso civico si sono vaccinanti e, per complicanze successive, emerse dopo il vaccino, hanno perso la vita».

Aggiunge Corbelli: «E allora che si usi il buonsenso e si proceda considerando quelle che sono le vere emergenze e priorità. Che non sono certo oggi gli adolescenti, né i bambini, ma gli anziani, i fragili e i malati che continuano purtroppo ancora a morire, ogni giorno, nonostante il crollo dei contagi. Che senso ha vaccinare adesso addirittura, come faranno alcune regioni, i maturandi per due-tre giorni di esame? Si vuol fare, come per la riapertura delle scuole (dei cui effetti disastrosi non ci vengono ancora forniti i dati ufficiali e nessuno più oramai parla), anche in questo caso una battaglia ideologica e di pura propaganda?».

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