L'Asp di Cosenza
2 minuti per la letturaL’Asp di Cosenza ha un nuovo atto aziendale. E c’è già una piccola rivoluzione con un taglio dei distretti da sei a cinque e soprattutto la riorganizzazione del settore contabile con rigide divisioni dei ruoli. Il documento firmato dal commissario La Regina è uno dei tre necessari per mantenere la nomina ai vertici dell’azienda sanitaria.
Entro oggi infatti andavano presentati anche i bilancio 2018 e 2019. Ma mentre ancora non ci sono i documenti che dovrebbero certificare un “buco” di almeno 600 milioni, arriva l’atto che pianifica e organizza le attività dell’Asp.
La Regina punta soprattutto al rafforzamento della sanità territoriale, con l’apertura di nuove Aft e Usca per far fronte non solo all’emergenza Covid. E poi c’è il sistema di cure domiciliari che dovrebbe servire a diminuire la pressione sugli ospedali. Ma il piano di riordino va a toccare anche i distretti sanitari con l’accorpamento di Jonio nord e sud in una sola macro-area, al momento sperimentale.
Chiaramente all’interno dell’atto ci sono un po’ tutte le criticità del sistema Asp, a partire dal problema delle prestazioni “frantumate” all’interno del territorio. Necessario dunque «passare da un modello incentrato sul governo della produzione dell’offerta di singole prestazioni agli utenti a una presa in carico globale dei bisogni della popolazione».
Per far questo si punta soprattutto sulla medicina generale e i pediatri di libera scelta e sulla specializzazioni degli ospedali. La rete di assistenza va centrata sulle cure primarie, con un ruolo fondamentale delle Aft e Uccp che andranno dotate di mezzi anche per la gestione delle patologie croniche, fornendo anche un servizio di specialistica ambulatoriale.
Molto importante quanto previsto nella rete dei consultori familiari, con l’Asp che intende creare una “Consulta dei consultori quale organismo composto da rappresentanti delle associazioni femminili, di utenti e da operatori interni alla struttura». Tra gli obiettivi generali dell’azienda chiaramente la riduzione dei ricoveri impropri e «garantire nei casi che non necessitano il ricovero la procedura assistenziale più appropriata».
Altro discorso quello ospedaliero. Nell’atto è previsto un servizio ecografia e diagnosi prenatale a Castrovillari e un servizio di diabetologia per i reparti di Pediatria di Castrovillari, Rossano-Corigliano, Cetraro-Paola. Nei tre spoke viene anche prevista Gastroenterologia. I posti letto di lungodegenza, 10 per spoke, sono destinati ai reparti di Medicina generale. Altri dieci per ospedale sono previsti ad Acri e San Giovanni in Fiore.
E poi ci sono gli indirizzi. Medicina generale di Castrovillari avrà indirizzo Reumatologico, Corigliano-Rossano indirizzo Diabetologico, Cetraro-Paola indirizzo Pneumologico. A Castrovillari la Chirurgia generale resterà ad indirizzo generale, a Corigliano-Rossano invece sarà Laparoscopica, a Paola invece Oncologica.
Le varie ortopedie avranno indirizzi diversi: Castrovillari Traumatologico, Corigliano-Rossano Chirurgia artroscopica, Paola-Cetraro Chirurgia protesica. E ancora Oncologia a Cetraro Paola coordinerà la rete oncologica aziendale, la struttura oculistica sempre a Paola-Cetraro fungerà da coordinatore per gli alti ospedali. A Corigliano è prevista l’attivazione della procreazione assistita.
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