Eugenio Corcioni, presidente dell'Ordine dei Medici di Cosenza
2 minuti per la letturaCOSENZA – “Ho avviato un’indagine conoscitiva su quanto accaduto, e ho chiesto al dottor Marino una relazione su quello che è successo, firmata da tutti i medici che erano presenti, dunque attori della vicenda. Quando mi arriverà la relazione, faremo le nostre valutazioni”.
A dirlo all’AdnKronos è il dottor Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza, commentando il blitz di Nicola Morra, senatore del M5S e presidente della Commissione Antimafia, nel centro vaccinale dell’Asp di Cosenza (LEGGI e qui la difesa dello stesso senatore).
Mario Marino, invece, direttore Igiene pubblica Direttore dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza ribadisce la sua intenzione di querelare Morra: “Stasera vado dall’avvocato per mia tutela e valuteremo se ci sono gli estremi per querelare il senatore Morra. Ho già redatto la mia memoria”. Un’aggressione verbale, secondo quanto riferito dal dirigente, per Marino e per i medici dello staff, definiti ”incapaci” di gestire le vaccinazioni e incolpando Marino perché due suoi parenti non erano ancora stati chiamati per la somministrazione del vaccino.
Marino parla anche alla luce del video postato dallo stesso Morra su Facebook. “La vicenda che si è verificata è grave – spiega Marino all’Adnkronos -, non ho inventato nulla, tutto ciò che ho raccontato è la pura verità. Morra si è presentato urlando e chiedendo informazioni per due suoi parenti di cui conosciamo i nomi ma non li comunichiamo per privacy. Mai fino ad ora abbiamo detto che tali nomi corrispondevano a suoceri e/o similari, perché non è compito nostro indagare”.
Morra, aggiunge il dirigente dell’Asp, “non è venuto a chiedere come si sta sviluppando la vaccinazione degli ottuagenari a Cosenza, ma si è presentato per chiedere come mai questi parenti non erano stati vaccinati. E lo ha fatto aggredendo verbalmente i medici preposti alla gestione delle vaccinazioni in un momento di emergenza. Ma poi lui non è uno sceriffo che può entrare in un ufficio pubblico facendo chiedere alla sua scorta i documenti a tutti. Questa non è intimidazione?”.
Subito dopo il dottor Marino sottolinea: “Io avevo la mascherina, non l’ho mai tolta. Quello che dice Morra per giustificare la richiesta di documenti da parte della scorta non è vero. Solo per un attimo il mio collega l’ha abbassata”.
Infine, il dirigente dell’Asp conclude con l’AdnKronos: “Io sono in malattia dopo il malore avuto a seguito della vicenda. Mi hanno pregato di ritornare, ora domani vado nuovamente dal cardiologo, sicuramente questa settimana resterò a casa. Ma voglio pormi e porre una domanda: perché Morra invece di battersi contro la mafia si batte contro i medici dell’Asp?”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA