Il presidente ff della Regione Calabria Nino Spirlì
2 minuti per la letturaNUOVA ordinanza del presidente della Regione Calabria facente funzioni, Nino Spirlì, che decreta una nuova zona rossa nel territorio regionale a causa dell’incremento preoccupante dei contagi da Coronavirus Covid 19.
La zona rossa viene istituita, dalle 22 di questa sera e fino al 5 aprile 2021, nel comune di Casali del Manco in provincia di Cosenza dove «negli ultimi 14 giorni, si è registrata una elevata incidenza di nuovi casi confermati, rispetto alla popolazione residente, con aumento di oltre l’80% negli ultimi 7 giorni» per cui «la situazione risulta particolarmente problematica a causa dei numerosi focolai distribuiti su tutto il territorio e di alcuni soggetti per i quali è stato necessario il ricovero».
Inoltre, ulteriore dato allarmante è legato al fatto che si registra una «elevata incidenza dei casi confermati, un terzo dei quali riguarda la fascia di età “pediatrica”», una circostanza che «desta particolare preoccupazione per lo sviluppo di possibili ulteriori contagi, in assenza di idonee misure limitanti la circolazione delle persone fisiche».
Rispetto al dato complessivo regionale, poi, Spirlì evidenzia che «gli ultimi report di monitoraggio del Ministero della Salute assegnano alla Calabria una classificazione complessiva di rischio “moderato” in cui si stima una progressione in peggioramento, con particolare riferimento alla soglia di allerta dei posti letto occupati», considerazione a cui si aggiunge il fatto che «i dati regionali correnti confermano un trend in crescita del numero assoluto dei casi confermati, rispetto alla settimana precedente, con aumento anche della percentuale di soggetti positivi sul totale dei test effettuati, unitamente all’innalzamento dei posti letto occupati in Area Medica e Terapia Intensiva».
Pertanto «sussiste la necessità di adottare misure più restrittive ogni qualvolta in una determinata area del territorio regionale emerga un trend in crescita dei contagi, avendo attestato il perdurare della elevata circolazione virale, unitamente al rischio di incremento previsto dalla diffusione delle nuove varianti del virus»
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