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L’ALLARME vaccini sembra sia rientrato. Dopo esser passati, nel giro di 24 ore, dalle rassicurazioni dell’Asp («abbiamo una buona quantità di dosi») all’allerta, sempre dell’Asp («le dosi sono finite, siamo costretti a fermarci»), sono i sindaci a far sapere che la campagna riprende. E del resto restare senza dosi in una regione che è agli ultimi posti per vaccini somministrati rispetti a quelli forniti sarebbe stato paradossale.

«Lunedì 8 marzo (domani, ndr) dalle ore 10 e 30 a Castrolibero riprenderà la vaccinazione per chi ha più di 80 anni – scrive sulla sua pagina Facebook il sindaco di Castrolibero Giovanni Greco – Nella tarda mattinata di oggi (ieri, ndr), mi è stato comunicato direttamente dal Distretto Sanitario Vallecrati che è arrivato un nuovo rifornimento di vaccini che ci consentirà di ripartire e ci auguriamo di completare in settimana la fascia degli over 80. I nostri uffici si sono riattivati subito per le prenotazioni e per garantire i servizi a supporto della campagna di profilassi».

Il disservizio ha riguardato quindi alcune sede vaccinali tra venerdì e sabato pomeriggio.

LA SITUAZIONE A COSENZA

Nel capoluogo le vaccinazioni degli over 80 – più alcuni richiami per gli operatori sanitari che non avevano ancora ricevuto la seconda dose – sono andate avanti fino a ieri mattina. Le prenotazioni per il pomeriggio, già assegnate ad alcuni over 80, erano state invece annullate nella giornata di venerdì. Gli ultraottantenni finora vaccinati in città sono stati circa 550/560.

Un numero molto approssimativo, ricostruito con l’aiuto dei medici di base, perché manca un report territoriale. Le somministrazioni sono state effettuate nello scorso weekend, da venerdì pomeriggio a domenica. Sono ripartite poi giovedì pomeriggio e proseguite fino a ieri mattina. In parallelo, da giovedì, sono partite anche le vaccinazioni per le forze dell’ordine, con AstraZeneca.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA SOMMINISTRAZIONE

Il problema principale, soprattutto per la città di Cosenza, è stata l’assenza fin dall’inizio di regole certe. Si era detto – e si era scritto nel piano regionale – che i medici avrebbero vaccinato negli ambulatori (e nei punti vaccinali). Poi si è stabilito che le somministrazioni sarebbero avvenute solo nei punti vaccinali. E fin qui poco male, se non fosse che si è iniziato ad allestirli in zona Cesarini.

C’è stata, poi, la questione prenotazioni. Si era detto che a raccogliere le adesioni degli ultraottantenni sarebbero stati i medici di famiglia, almeno quelli che avevano deciso di partecipare alla campagna. Non sarebbe servito molto, in fondo, a preparare gli elenchi. Nel caso in cui il medico non avesse aderito alla campagna vaccinale, in soccorso sarebbe arrivato un numero dedicato dell’Asp. Il numero è stato pure attivato, ma è diventato pressoché subito il riferimento unico per tutti.

«Chiamate lì, pensa a tutto all’Asp» è stato detto. E gli over 80 che si sono prenotati tramite centralino sarebbero stati circa 2mila. Non è chiaro, però, quanti di questi rientrino tra i circa 500 vaccinati, perché, tempo pochi giorni, e si è tornati alla spicciolata al vecchio metodo: coinvolgere i medici di famiglia. Che hanno preparato gli elenchi, li hanno comunicati all’Asp e, in alcuni casi, hanno iniziato a vaccinare.

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