Il tribunale di Castrovillari
1 minuto per la letturaCASTROVILLARI – Sospensione delle udienze in presenza. E’ quanto chiedono, con una lettera inviata al presidente dell’ordine degli avvocati del Tribunale di Castrovillari, Roberto Lagli, e ai presidente delle camere civile e penale dello stesso Tribunale, Antonella Gialdino e Liborio Bellusci, circa un centinaio di avvocati del foro di Castrovillari.
I professionisti, nella lettera, manifestano la loro preoccupazione per il forte aumento dei contagi che si registra sia sul territorio di competenza del Tribunale e sia nell’intera regione.
«Una situazione, quella della sanità calabrese – sottolineano – che ha determinato la necessità di qualificare la Calabria come zona rossa pone i tribunali in genere come luoghi ad alto rischio di contagio legate alla frequentazione di variegate categorie di persone, provenienti da ogni dove e di tutte le fasce di età. Ci si è sforzati – sostengono i legali – attraverso il tentativo di regolamentare l’accesso al Tribunale e alle aule di udienza, mediante l’indicazione di un orario di trattazione, ma nonostante ciò non è risultato possibile evitare assembramenti, tanto nelle aree comuni, quanto nei corridoi e davanti alle aule di udienza, con evidente rischio di contagio per tutti i soggetti astanti».
«Mentre per i cancellieri e tutto il personale è prevista la possibilità di lavorare in smart working e, nel mentre i giudici possono organizzare la celebrazione delle udienze avvalendosi di ogni cautela – si sostiene nella lettera – gli avvocati, le parti processuali e i testi, non hanno possibilità di adottare adeguate misure di salvaguardia personale. Una situazione che determina una grave disparità e una conseguente lesione di diritti, anche costituzionalmente garantiti, quali il diritto alla tutela della salute e della integrità psicofisica».
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