I nuovi posti di terapia subintensiva dell'Annunziata di Cosenza
2 minuti per la letturaCOSENZA – All’ospedale dell’Annunziata di Cosenza sono stati aperti il nuovo reparto Valentini-astanteria Covid, con 20 posti letto che si aggiungo ai 69 preesistenti.
A questi si aggiunge anche la nuova subintensiva che dota il nosocomio di 10 degenze che si aggiungono alle preesistenti 19 di terapia intensiva, estensibili ulteriormente a 30.
Lo annuncia l’Azienda Ospedaliera di Cosenza che parla di «un grande sforzo organizzativo: la subintensiva è allocata negli spazi dell’ex rianimazione, dove, fino a ieri c’era il secondo reparto di dialisi che, nonostante lo spostamento, non subirà alcuna interruzione, grazie all’impegno del Direttore di Nefrologia, dr.ssa Teresa Papalia che ha programmato erogazioni del servizio di dialisi in “notturna”; dalle ore 18 alle 24».
«E nel pomeriggio – si legge nella nota dell’Azienda – sono stati trasferiti, alla Valentini-astanteria Covid, diretta al dr Carlo Bova, i pazienti che in questi giorni stazionavano al Pronto Soccorso. Un lavoro di gruppo coeso e affiatato che ha visto protagonisti, in sinergia con la Direzione Strategica, in prima linea, i Direttori dei Dipartimenti (Simona Loizzo, Pino Pasqua, Filippo Fimognari, Francesco Zinno) il Covid manager, dr Franco Cesario, il Direttore del Presidio Unico, dr Salvatore De Paola, il direttore della UOC Medicina Valentini, dr Carlo Bova, le squadre dei tecnici del Dipartimento Tecnico amministrativo diretto dall’ ing. Amedeo De Marco».
«Medici e operatori sanitari in prima linea, non solo nell’assistenza ai pazienti nei reparti Covid, ma professionisti appassionati che con responsabilità e alto senso del dovere hanno sovrainteso, personalmente, alla riorganizzazione logistica dei nuovi reparti Covid. Da stasera l’Annunziata tira un sospiro di sollievo, nell’ accresciuta consapevolezza che pur tra tante difficoltà: strutturali, logistiche e di carenza di personale, l’hub di Cosenza può contare su professionisti che hanno dato prova, in queste ore, di abnegazione, spirito di servizio e condivisione unanime della mission sanitaria».
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