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L'ospedale di Corigliano Rossano

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CORIGLIANO ROSSANO (COSENZA) – Le infezioni da Covid-19 sono purtroppo presenti sul comprensorio di competenza, ma nonostante ciò, le tende del tre triage Covid-19, sia dell’Ospedale Spoke “Nicola Giannettasio” di Rossano, che del “Guido Compagna” di Corigliano, continuano a rimanere chiuse, e così anche il percorso dedicato ai pazienti, mentre si va avanti nel procedere ogni qualvolta si presenta un caso sospetto a chiudere i pronti soccorsi, allontanare il personale medico e paramedico e fare disinfezioni a raffiche creando panico e terrore fra gli addetti ai lavori.

Difatti, nei pronti soccorsi dei presidi ospedalieri di Rossano e Corigliano calabro i pazienti accedono direttamente senza un percorso, ora sparito, ma prima esistente, previsto per i pazienti sospetti al Covid-19. Nella mattinata di ieri addetti ai lavori dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza hanno visita nei locali dell’Ospedale di Rossano per rendersi conto di persona delle chiusure delle tende e dei relativi percorsi. Dalle risposte ricevute la mancanza di personale e l’inadeguatezza delle stesse sarebbero i due fattori primari che hanno determinato le chiusure.

A questo punto la domanda sembra sorgere spontanea: Il centro Covid-19 dell’ospedale di Rossano è o meno operativo? Visto che è stato inaugurato è dotato di una Tac ad hoc?

Il percorso creato ad hoc con tanto di lavori eseguiti che fine ha fatto? Ed a proposito di percorso, quello dedicato, nato per regolare l’ingresso/uscita dei pazienti con sintomatologia da Covid-19, si ricorda che è costato intorno alle 12 mila euro, con l’aiuto indispensabile della Diocesi di Rossano-Cariati, guidata dall’Arcivescovo monsignor Giuseppe Satriano, che ha realizzato l’opera su indicazioni dei dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza.

Questo percorso non funziona per cui quotidianamente si assiste a gente, purtroppo con sintomi compatibili al virus che attraverso i corridoi comuni dei presidi ospedalieri di Rossano e Corigliano. Ma abbiamo cercato di capire come mai le tende tre triage dei due presidi ospedalieri Spoke sono chiuse e non funzionanti con il Direttore del Pronto Soccorso di Corigliano-Rossano e direttore del Dipartimento Emergenza dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, dottore Natale Straface.

«Assenza di personale infermieristico. Ci sono molte richieste di interventi giornalieri – ha spiegato il dottore Straface – per cui non si riescono ad assicurare anche il pre triage, ma solo un triage. Le tende hanno avuto una funzione ed un ruolo importante durante l’emergenza lo scorso mese di febbraio in piena pandemia. A Rossano ve ne erano due, in quanto una era insufficiente al bacino di utenza che bisognava servire ed alle richieste che giungevano, ma anche allora c’era una carenza di personale, si riusciva a soddisfare la domanda, grazie all’aiuto del personale volontario della sede di Rossano della Croce Rossa Italiana, ora indisponibile ad assicurare il servizio. Ed ancora – spiega il Direttore dei due Pronti Soccorsi – con l’arrivo dell’estate nonostante si è provato in tutti i modi di rendere le tende salubre, climatizzate non è stato possibile riuscire a rendere vivibile l’ambiente delle stesse, quindi non si è riusciti a poterli utilizzare per funzioni sanitarie. Attualmente con temperature fra i 35 e 40 gradi senza ricambio d’aria è impossibile poterci accedere all’interno. Ora, purtroppo – suggerisce Straface – bisogna trovare altre soluzioni, quali possono essere ad esempio: delle strutture leggere dotate di climatizzatori onde poter avere spazi adeguati, distanziamento e funzione di triage. Il tutto è stato richiesto alla Regione Calabria, si è proceduto a finanziamenti per allestirli, ma ancora si aspetta l’autorizzazione da Roma. Pertanto, essendoci nei due pronti soccorsi di Corigliano e Rossano affollamenti non è possibile effettuare il tre triage e il distanziamento adeguato».

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