Ernesto Magorno, sindaco di Diamante e senatore di Italia Viva
3 minuti per la letturaDIAMANTE (COSENZA) – Un nuovo appello lanciato da uno dei sindaci che hanno mantenuto una linea più cauta durante il periodo dell’emergenza Covid. Il senatore di Italia viva, Ernesto Magorno ritiene che «L’aumento dei casi di positività al Covid 19 in Calabria imponga prudenza e l’attuazione di scelte decise per evitare che la situazione possa precipitare, a cominciare dalla chiusura delle discoteche e dall’obbligatorietà dell’uso delle mascherine anche all’aperto».
Il senatore è anche sindaco del noto centro turistico dell’alto Tirreno cosentino, la città di Diamante, che in questi giorni strabocca di presenze. Ieri da registrare anche una rissa sul lungomare (LEGGI LA NOTIZIA).
Quali sono le misure intraprese?
«Le abbiamo già prese prima. Sin da marzo ho messo in campo misure che il Governo, lo dico con ironia, copiando dalle mie ordinanze, ha utilizzato per prendere decisioni a livello nazionale».
Ci sono delle restrizioni che in un certo senso fanno a pugni con lo spirito di una località estiva.
«Abbiamo ordinato la chiusura della musica nei locali entro le due. Non abbiamo dato ulteriori autorizzazioni. Abbiamo prodotto un’ordinanza sull’uso obbligatorio delle mascherine».
Sono stati attivati ulteriori controlli?
«Ci sono otto vigilantes, due da ieri sera, sono impegnati anche nella zona del passeggio che costeggia gli stabilimenti balneari a Cirella. Una serie di misure che vanno fatte osservare. Abbiamo ottenuto la presenza dell’Esercito nelle ore serali. Ci auguriamo che il Governo compia l’attesa stretta che io avevo già richiesto ufficialmente. Spero che si obblighino le regioni ad un comportamento uniforme e che vengano chiuse le discoteche e sospese tutte le iniziative che comunque generano assembramenti. Si renda obbligatorio l’uso delle mascherine e si preveda il tampone per chi rientra da alcuni paesi».
Anche un aiuto ai comuni per le attività di controllo?
«Non si può pretendere che siano i comuni a risolvere le questioni, ma ci vorrebbe un controllo maggiore delle forze dell’ordine, ovviamente in coordinamento con le amministrazioni. E penso anche a limitare la presenza di venditori ambulanti sulle spiagge e nelle strade».
Si avvicina il Ferragosto.
«Accentueremo i controlli e diventeremo più esigenti. La nostra città è stracolma di gente. Basti far riferimento a due indicatori: un consumo dell’acqua maggiore del 20% rispetto allo scorso anno e una produzione di rifiuti che va oltre il 30% rispetto alla scorsa stagione. E siamo in questa condizioni già da giugno. La nostra è una delle città più frequentate dell’Italia meridionale; risultato che qualcuno prova anche a svilire»
A chi dice che lei è un sindaco sceriffo, cosa risponde?
«Se sceriffo significa fare applicare le leggi, sono un sindaco sceriffo. Non mi preoccupa questa attribuzione perché, covid o non covid, intendo far rispettare le leggi».
Preoccupato per gli assembramenti?
«Assolutamente sì. Purtroppo gli assembramenti avvengono soprattutto nella parte più debole della nostra popolazione, sia cittadini che villeggianti, che sono appunto i ragazzi. La situazione attuale sta dimostrando che la nostra tesi era valida, tant’è che adesso si pensa a limitare la movida che crea assembramento. Ma la movida, intesa come i cittadini che passeggiano, che frequentano i centri storici, i bar, che entrano nei negozi è altra cosa rispetto al caos che genera assembramenti. Un assalto caotico provoca assembramenti ed è questo a preoccuparci. Non c’è alcuna volontà restrittiva ma solo la rappresentazione della necessità di preservare la salute e la tranquillità di tutti».
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L’uso obbligatorio della mascherina anche all’aperto mal si concilia con il reiterato desiderio di svolgere la festa del peperoncino a settembre.