La casa di riposo di Torano Castello
2 minuti per la letturaTORANO (COSENZA) – «La situazione è quella di un Comune blindato, anche se ancora noto parecchi indisciplinati: per chi non vuole rispettare le regole anche se ora queste sono state inasprite non cambia nulla». Lo dice all’AGI il sindaco di Torano Castello, Lucio Franco Raimondo, all’indomani dell’emergenza che ha travolto la casa di riposo del paese con decine di casi positivi (LEGGI LA NOTIZIA).
Ieri, infatti, la Regione Calabria ha decretato la “chiusura” del Comune del Cosentino perché nella Rsa Villa Torano, aperta da una ventina d’anni e dove finora non si erano registrati problemi di alcun tipo, improvvisamente si sono registrati più di 60 casi di contagio da coronavirus, tra pazienti e operatori sanitari.
«Mancano ancora i tamponi fatti ieri, anche tra i familiari dei dipendenti, e la situazione potrebbe anche peggiorare, non lo nascondiamo – dice il sindaco – perché, purtroppo, pare che tra Pasqua e Pasquetta ci siano stati parecchi contatti che non dovevano esserci, questa è la realtà. Adesso dobbiamo assolutamente fermare il contagio, circoscrivere i contagiati, perché questo potrebbe essere il caso più grave in Calabria – dice ancora Raimondo – e adesso si deve assolutamente aumentare il numero dei tamponi, mi pare che ieri ne siano stati fatti 160, ma solo tra qualche giorno avremo il quadro complessivo della situazione. Si cercherà anche di portare tutti i positivi nella stessa struttura, forse un albergo – ci dice il sindaco – ma anche questa ipotesi non è ancora certa».
«E’ importante adesso capire quanto è ampio il contagio tra i gruppi familiari e amicali – dice Raimondo – e adesso più che mai è importante il distanziamento sociale, che rimane il primo punto, il primo modo di combattere la diffusione del virus».
Il primo cittadino ha anche evidenziato: «Questa è una struttura tra le migliori, consolidata, ma anche nelle migliori strutture può capitare un caso come questo e solo dopo l’emergenza discuteremo anche di come sia potuto accadere».
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