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CORIGLIANO ROSSANO – Da Nord a Sud Italia i casi di meningite tengono in apprensione la popolazione. Ai casi registrati nel bresciano e bergamasco è seguito quello diagnosticato a Reggio Calabria, dove ha perso la vita una ragazza di 16 anni (LEGGI LA NOTIZIA).
Qui, il decesso si è verificato per Sepsi meningococcica microbiologicamente accertata, malattia ad elevatissima mortalità anche se opportunamente e tempestivamente trattata. Anche la Città di Corigliano-Rossano non è rimasta immune di casi di meningite. Infatti, negli ultimi quindici giorni due casi hanno interessato, in modo particolare, il pronto soccorso dell’ospedale spoke “Nicola Giannettasio” di Rossano. Il primo, circa due settimane fa.
È stato un uomo cinquantenne del luogo a recarsi al pronto soccorso accusando forti mal di testa, alterazione e disorientamento. A seguito dei primi accertamenti da parte dei sanitari di turno, l’uomo, dapprima è stato ricoverato nel reparto di Neurologia del presidio ospedaliero “Guido Compagna” di Corigliano Calabro, e successivamente veniva trasferito presso l’ospedale civile “Annunziata” di Cosenza.
Qui, dopo i vari accertamenti del caso, veniva diagnosticata una meningite tubercolare, è stato poi dimesso a distanza di alcuni giorni. Il secondo caso è stato registrato tre giorni addietro, la vigilia dell’Epifania.
A presentarsi al pronto soccorso del “Nicola Giannettasio” di Rossano un pensionato settantaduenne del luogo, il quale lamentava forte cefalea, capogiri ed un irrigidimento della colonna vertebrale e della nuca con febbre altissima. Sintomatologia, tipico della meningite, che ha spinto i medici ad effettuare una Tac che confermava il caso di meningite. Il paziente veniva immediatamente trasferito, anche in questo caso, presso l’ospedale civile “Annunziata” di Cosenza. Al momento l’anziano si trova ricoverato presso l’Hub, dell’Annunziata di Cosenza.
Gli è stata così riscontrata una meningite listeria contratta, probabilmente, dall’assunzione di alimenti infetti. Non si tratta di un caso di meningite meningococcica ed i medici rassicurano sul fatto che non è in alcun modo trasmissibile ad altri individui. Si tratta di una complicazione per un’infezione alimentare.
È un batterio che colpisce gli animali, tipo bovini e caprini, trasmesso all’uomo dall’assimilazione di carne cruda, latte non pastorizzato, verdure non lavate bene. Non esiste, in questi casi, quindi, una trasmissione fra pazienti. Nel frattempo, il pensionato è tenuto in stretta osservazione nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Hub cosentino.
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