Il Comune di Rende
2 minuti per la letturaNominati i commissari del comune di Rende: Giuffrè, Correale e Albertini, i componenti della ex maggioranza annunciano ricorso
COSENZA – Il day after lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose a Rende è stato caratterizzato da un’ondata di reazioni. Un colpo tremendo (ma di certo non un fulmine a ciel sereno) per una delle realtà più floride del Mezzogiorno finita nell’occhio del ciclone nell’inchiesta “Reset” della Dda.
Emozioni a parte, è stato però anche il giorno delle prime determinazioni dopo la decisione del Consiglio dei ministri. In primo luogo il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella ha sospeso tutti gli organi di governo del Comune di Rende nominando, quali commissari prefettizi per la provvisoria gestione dell’Ente Santi Giuffrè, prefetto a riposo, Rosa Correale viceprefetto vicario in servizio presso la Prefettura di Cosenza e Michele Albertini, dirigente di II fascia, in servizio presso la Prefettura di Brindisi. Il commissariamento durerà, com’è noto, diciotto mesi. Prese di posizione giungono anche dai componenti delle ormai ex Giunta ed ex maggioranza del Comune di Rende che hanno annunciato, tra le righe, il ricorso al Tribunale amministrativo regionale avverso il decreto di scioglimento.
RENDE, NOMINATI I COMMISSARI MA LA EX MAGGIORANZA ANNUNCIA RICORSO
«Oggi, come ieri, non abbiamo nulla da temere. Abbiamo sempre agito con trasparenza per il bene comune, per la nostra città», sostengono, in una nota, i componenti della Giunta, gli ormai ex presidente del Consiglio comunale ed ex consiglieri di maggioranza Concetta Brogno, Rachele Cava, Marisa De Rose, Salvatore Esposito, Palma Fanello, Giovanni Gagliardi, Marco Greco Chiara Lolli, Saverio Marasco, Romina Provenzano.
«Dimettersi – questo sia chiaro a chi oggi canta vittoria, disconoscendo le basilari norme del diritto e senza rendersi conto del danno fatto a questo municipio – non avrebbe cambiato il corso di una storia, purtroppo già scritta», aggiungono. «Tante le avversità riscontrate e tuttavia questa giunta e i consiglieri comunali di maggioranza hanno continuato l’azione amministrativa – continuano –. Ci siamo infatti trovati dinanzi poteri forti, abbiamo pagato lo scotto di aver contrapposto alle vecchie logiche partitiche un nuovo modello civico di governo in un clima di perenne conflitto, contro chi rema non nell’interesse delle comunità, ma per interessi di parte. Ingiustizia è fatta: con amarezza dobbiamo constatare che a queste latitudini la storia è difficile da cambiare».
«Nonostante tutto, la nostra visione di una Calabria nuova, prosegue, a prescindere da queste narrazioni faziose – proseguono –. Non appena conosceremo le motivazioni di tale provvedimento, intraprenderemo ogni azione legale necessaria a ripristinare la verità. Siamo certi, come già successo, che il tempo ci darà ragione».
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