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La centrale del Mercure nel Parco del Pollino

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Sulla vicende della centrale del Mercure, nel Parco del Pollino, dopo il no del Cdm alla “norma Laghi”, Occhiuto decide di andare avanti


Dopo la decisione di giovedì 23 gennaio del Consiglio dei Ministri di impugnare la cosiddetta “norma Laghi” che limiterebbe fortemente le attività dell’impianto della centrale del Mercure nel parco del Pollino.
Il presidente Occhiuto ha deciso di andare avanti : «Ci costituiremo davanti alla corte costituzionale», intanto il comitato pro centrale esulta: «Il governo ha fatto giustizia, la norma va abrogata».

MERCURE, OCCHIUTO, CI COSTITUIREMO DAVANTI LA CORTE COSTITUZIONALE

«Non è la prima volta che il governo impugna le norme del Consiglio regionale. Ogni volta che lo ha fatto, nonostante sia un governo del mio stesso colore politico, noi ci siamo opposti davanti alla Corte Costituzionale». Ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a margine di una conferenza stampa a Catanzaro. Commentando con i giornalisti la decisione del governo di impugnare davanti alla Corte Costituzionale, su proposta del ministro Roberto Calderoli, la cosiddetta “norma Laghi”. Si tratta di una norma regionale che prevede il ridimensionamento della Centrale a biomasse del Mercure nel Parco del Pollino e che Occhiuto ha fortemente sostenuto al punto da minacciare le dimissioni nell’ultimo Consiglio regionale nel caso fosse stata inserita all’odg una proposta di legge abrogativa del Pd.

OCCHIUTO, «I RAPPORTI CON CALDEROLI NON SONO GLI STESSI»


«A volte – ha osservato Occhiuto – abbiamo vinto, come è successo per le due leggi sugli Ncc, ci opporremo anche questa volta. È evidente che i rapporti col ministro Calderoli non sono più quelli che erano all’inizio della legislatura». Occhiuto ha anche indicato ora il percorso che ci sarà, con riferimento alla normativa sulla Centrale del Mercure, alla luce dell’impugnativa del governo. «Intanto non abbiamo dato corso alle norme come è giusto che sia, perché bisogna avere il giusto rispetto istituzionale e nei confronti del governo e nei confronti della Corte costituzionale che deciderà. Però per quanto mi riguarda – ha proseguito il presidente della Regione Calabria – rimango assolutamente convinto che nel parco più bello d’Europa una centrale a biomasse non ci dovrebbe stare, mi sembra una considerazione elementare».

MERCURE, LA SODDISFAZIONE DEL COMITATO

«Il Governo ha fatto giustizia». Questo il primo commento dei rappresentanti del comitato – guidato dalla sindaca di Laino Borgo, Mariangelina Russo e dall’onorevole Domenico Pappaterra – che dal principio stanno lavorando per difendere l’operatività della centrale di Laino Borgo e le migliaia di posti di lavoro diretti ed indiretti a lei collegati.

«Adesso chiediamo al presidente Mancuso – continua il comitato – di convocare il consiglio regionale in seduta straordinaria e procedere all’abrogazione in autotutela della norma Laghi che il Governo ha letteralmente distrutto, mantenendo fede agli impegni assunti con il territorio nel corso degli incontri avuti presso il consiglio regionale».

«Siamo stati facili profeti, sin dalle audizioni del 20 dicembre 2024 che in commissione agricoltura il 7 gennaio. Avevamo fatto presente che la norma violava pesantemente articoli importanti della nostra costituzione, la legge Quadro sulle aree protette e introduceva, con un arbitrio fuori dal comune, una norma addirittura retroattiva che il nostro ordinamento giuridico assolutamente non prevede».

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