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L’ex consigliere Amerigo Castiglione, ispiratore del Comitato spontaneo contro la Città Unica di Cosenza, alza le barricate. Sulle amministrative di Rende: «Disponibile a scendere in campo»
IN prima linea contro la proposta di legge regionale sulla città unica che ingloberebbe Cosenza, Rende e Castrolibero c’è il coriaceo ex consigliere comunale e già candidato a sindaco di Rende Amerigo Castiglione. Ispiratore del Comitato spontaneo cittadino e barricadero della prima ora contro la fusione che definisce senza mezzi termini «un’annessione». «La Regione sta calpestando ogni principio democratico mortificando la dignità dei cittadini», il ruvido commento di Castiglione.
L’ingegnere del centro storico contesta «il metodo» adottato dai consiglieri regionali di Palazzo Campanella. «Non si tratta di essere favorevoli o contrari alla fusione ma realisticamente un processo così delicato necessitava di tempistiche diverse e sperimentazioni come ad esempio l’Unione dei Comuni. Il refrain “la città unica esiste già” è una sciocchezza. Non basta la contiguità territoriale per costituire un Comune unico. Stendiamo un velo pietoso sulla presunta pioggia di finanziamenti che caratterizzerebbe la fusione: solo fumo negli occhi», spiega Castiglione.
Quest’ultimo evidenzia l’esasperazione che vivono molti cittadini delle tre municipalità e si dice pronto ad «azioni eclatanti» contro la proposta di legge regionale in considerazione «della totale assenza di confronto». C’è naturalmente fiducia nei ricorsi al Tar: «È in atto una manovra autoritaria e antidemocratica, attendiamo con ottimismo le decisioni dei giudici amministrativi». Ma l’analisi di Castiglione è inevitabilmente politica.
«La fusione rappresenta un’occasione di riposizionamento di una parte dell’attuale classe dirigente. E non dimentichiamo che in tanti, da anni, anelano di mettere le mani su Rende. Non ci sono riusciti attraverso le libere elezioni e adoperano quindi altre strade», evidenzia l’ex consigliere comunale. «Una poltrona da sindaco di una futura città unica di oltre centomila abitanti inoltre, secondo le interpretazioni personalistiche e di potere di qualcuno, vale quanto un seggio in Parlamento», la bordata sibillina di Castiglione. «Ho letto che già si avanzano candidature e ci sono delle fughe in avanti in tal senso. C’è da ridere crepapelle», la reazione tranchant di Castiglione.
Idee chiare anche sul referendum: «La nostra campagna sarà ovviamente per il no. Se dovessero prevalere i contrari sono curioso di sapere dal punto di vista politico cosa faranno i partiti che spingono per la fusione. Inoltre, se sono sicuri della bontà della loro proposta di legge, perché non rendono la consultazione vincolante e deliberativa? Forse perché temono una sonora bocciatura?».
Strali contro il centrodestra che è stata per molti anni l’area politica dello stesso Castiglione. «La città unica sarà un boomerang per lo schieramento che attualmente sostiene Roberto Occhiuto alla Regione. Tutto deflagrerà quando sarà cristallizzato il disegno politico che c’è dietro la fusione». Nel mirino anche il Partito democratico: «Credo che i dem abbiano perso una grande occasione. Da forza politica di sinistra avrebbero potuto abbracciare una battaglia che nasce dal popolo. Nonostante il Comitato non abbia mai voluto che la causa fosse politicizzata c’erano state interlocuzioni concrete in tal senso. Poi il Pd ha cambiato idea forse spinto da logiche “spartitorie”. Si intesta il merito di aver contribuito a posticipare l’eventuale scioglimento dei Consigli comunali al 2027 ma con questa presa di posizione dimostrano di non essere né carne né pesce. Tra l’altro mi pare che ci sia una divisione sulla questione nello stesso partito».
Città unica ma non solo. Rende, dopo la fine del commissariamento, si recherà alle urne per eleggere il nuovo (e forse ultimo) sindaco in attesa del Comune unico. Lo scenario è ancora confuso e indefinito ma Castiglione (che manca dalle competizioni elettorali dal 2011) non sembra intenzionato a tirarsi indietro: «Sono pronto a scendere in campo e a mettermi a disposizione della comunità, come ho sempre fatto, all’insegna della trasparenza, della legalità e della conoscenza del territorio».
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