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Il Tar Calabria

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Si procede verso la fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero ma sulla città unica ecco i primi ricorsi: la proposta di legge regionale non tutelerebbe gli interessi delle comunità


COM’era prevedibile, la recente deliberazione del Consiglio regionale relativa al referendum non vincolante per l’istituzione della città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, fa registrare le prime volontà di appellarsi alla giustizia amministrativa per far sì che si faccia un passo indietro. A sollecitare per primi un intervento in questa direzione, contro la città unica, sono i componenti del Comitato Cittadino Spontaneo di Rende che, in una lettera indirizzata alla triade prefettizia che amministra il Comune dopo lo scioglimento, chiedono a chiare lettere che, avverso la proposta di legge della Regione Calabria n. 177/12 sulla “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero”, venga formalizzato ricorso al Tar.

LA LETTERA DEL COMITATO RENDESE

«Il Comitato rendese, nato per il no alla proposta di legge regionale – recita la lettera indirizzata ai commissari straordinari del Comune di Rende Santi Giuffrè, Rosa Correale e Michele Albertini – chiede di promuovere ricorso al Tar Calabria avverso la deliberazione del Consiglio regionale della Calabria n. 308 del 26/07/2024, con la quale è stata approvata la proposta di provvedimento amministrativo n. 177/12 d’iniziativa d’ufficio “Effettuazione del referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 177/12 di iniziativa dei consiglieri regionali Caputo, Gentile, De Francesco, Mannarino, Molinaro, Straface, Graziano e Gallo, recante: “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero” e relativi atti presupposti e conseguenti».

Il Comitato, inoltre, fa presente ai commissari che il termine per proporre il ricorso in questione, scadrà quando la triade commissariale che regge le sorti del Comune sarà ancora in carica e che, pertanto, la futura amministrazione, che prima o poi sarà eletta dai cittadini di Rende, non potrà promuovere ricorso dinanzi al Tar.

LA CITTA’ UNICA TRA COSENZA, RENDE E CASTROLIBERO “PUO’ PROVOCARE DANNI ALLA COMUNITA'”

Una richiesta – ribadiscono i membri del Comitato – motivata «dai danni che una fusione “a freddo” con i Comuni di Cosenza e Castrolibero può provocare alla nostra comunità. Pericolo percepito dalla gran parte dei nostri concittadini, per come giustamente fatto notare dal dottor Giuffrè il 6 novembre 2023 in sede di audizione presso la Prima Commissione del Consiglio regionale avente ad oggetto la proposta di legge regionale sulla fusione». Infine, per meglio esprimere il pensiero del Comitato, contrario alla proposta di fusione, «pensiero rafforzato dal confronto con i cittadini in numerose riunioni nei quartieri della città», il Comitato ha richiesto, altresì, un incontro urgente ai commissari, informandoli anche che «i sindaci di Cosenza e Castrolibero hanno manifestato, ripetutamente, la volontà di promuovere uguale ricorso al Tar Calabria, nell’interesse delle comunità da loro amministrate».

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