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Grave accusa per un agente della penitenziaria di Corigliano – Rossano: arrestato con droga e telefoni destinati, presumibilmente, ai detenuti. Indagini in corso per far luce sulla vicenda.
CORIGLIANO – ROSSANO (COSENZA) – Un assistente capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la casa di reclusione di Rossano è stato arrestato dai Carabinieri nella mattinata di domenica 12 gennaio 2025. L’uomo è accusato di accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di soggetti detenuti e detenzione di sostanze stupefacenti.
L’ipotesi di reato contestto dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, è di «accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti» e di «detenzione di sostanza stupefacente».
Nella prima mattina di domenica, l’operatore della Polizia Penitenziaria stava raggiungendo il carcere di Rossano per iniziare il turno di lavoro. Quando, in prossimità del carcere fermato ad un normale controllo della circolazione l’Assistente Capo ha manifestato un evidente disagio. Ragione questa che ha indotto i militari della Sezione Radiomobile ad approfondire l’accertamento che stavano effettuando.
La conseguente ispezione ha permesso di recuperare, all’interno dell’autovettura dell’interessato, un involucro che conteneva tre smartphone apparentemente nuovi. L’uomo non ha saputo fornire alcuna giustificazione. Inoltre, nelle successive fasi della perquisizione del mezzo, gli operatori hanno recuperato anche un secondo contenitore. Questo era confezionato con modalità analoghe al primo, dove erano stati riposti i relativi caricabatterie.
LA PROCURA CHE HA ARRESTATO L’AGENTE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA DEL CARCERE DI ROSSANO IPOTIZZA CHE I CELLULARI FOSSERO DESTINATI AI DETENUTI
Sulla scorta delle circostanze è stato ritenuto potenzialmente plausibile che gli apparecchi telefonici fossero destinati.Ossia fossero destinati a essere introdotti all’interno della struttura carceraria. Per tale motivo le operazioni di ricerca sono state estese anche all’abitazione dell’operatore della Polizia Penitenziaria. Durante le ricerche effettuate nell’abitazione è stato recuperato anche un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo «cocaina».
Sulla scorta degli elementi probatori raccolti l’Assistente Capo è stato arrestato nella flagranza del reato riconducibile all’ipotesi di cui all’articolo 391 ter del Codice Penale che, dal punto di vista penale, punisce i soggetti che mettono a disposizione dei detenuti gli apparecchi idonei alle comunicazioni, oltre che per la fattispecie delittuosa residuale della detenzione di sostanza stupefacente. Su disposizione del Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari, l’interessato è stato sottoposto agli arresti domiciliari, dove rimarrà a disposizione dell’autorità inquirente. La persona arrestata, attesa l’attuale fase del procedimento, le cui responsabilità penali potranno essere acclarate solo attraverso una sentenza divenuta irrevocabile.
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