L’ospedale Giannettasio di Rossano
3 minuti per la letturaUn 63enne è morto in conseguenza di un problema respiratorio, l’ambulanza era intervenuta ma senza medico e bombola dell’ossigeno a bordo, i familiari denunciano tutto alla Procura
CORIGLIANO – Morte sospetta a Corigliano. Un uomo di 63 anni è deceduto e i parenti vogliono vederci chiaro. Si paventa un presunto caso di malasanità. L’ennesimo in città e anche in questo caso si è già mobilitata la Procura di Castrovillari a cui i parenti si sono rivolti per avere chiarimenti sulle circostanze che hanno portato alla morte dell’uomo.
L’ambulanza chiamata ad intervenire è arrivata a casa dell’uomo poi morto senza un medico che sarebbe potuto essere determinante per salvare la vita al malcapitato. Quello delle ambulanze senza medico sembra essere, ormai, un’abitudine consolidata, conseguenza della carenza di personale. I medici servono in ospedale e mandarli in “trasferta” è, dalle nostri parti, un lusso che non ci si può concedere.
A Corigliano Rossano si muore anche per questo. Il 63enne è deceduto nella notte del 9 settembre scorso. Secondo la ricostruzione fatta dai familiari, la vittima durante la notte ha iniziato a respirare affannosamente e con grande difficoltà. Preoccupata, immediatamente, la moglie ha allertato il 118 e, dopo circa mezz’ora sarebbe giunta sul posto l’autoambulanza in codice verde, senza medico a bordo.
Altrettanto incongruente sarebbe la circostanza che, nonostante la descrizione, alla chiamata, di un problema respiratorio, i paramedici non avevano portato, neanche, una bombola d’ossigeno. Non solo. I due operatori arrivati a bordo dell’ambulanza, che pare sia partita dall’ospedale Giannettasio di Rossano, plesso dello spoke cittadino, secondo il racconto della moglie del 63enne, avrebbero provveduto soltanto alla misurazione dei parametri vitali.
Nonostante, la grave e palese situazione da codice rosso in cui si trovava il paziente, dal racconto dei familiari è emerso, inoltre, che all’uomo non sarebbe stata somministrata alcuna terapia, ma, cosa ancora più grave a detta dei familiari, non avrebbero disposto il trasporto d’urgenza presso il nosocomio rossanese.
Una decisione che è risultata, poi, essere fatale. Terminato l’intervento dei sanitari che sono poi andati via rassicurando paziente e consorte, dopo qualche ora il malcapitato, infatti, è deceduto nella sua abitazione. L’uomo è morto nel suo letto, con la moglie accanto che inerme non ha potuto offrirgli soccorso alcuno.
La donna ha nuovamente allertato i sanitari del 118 che giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso.
La presenza di un medico avrebbe potuto evitare questa morte? È questo il dubbio, atroce, che tormenta i familiari che ora sono intenzionati ad avere una risposta. Ed è per questo che hanno provveduto a sporgere denuncia-querela presso la Procura del Pollino attraverso gli avvocati Maximilian Alberti e Fausto Alberti, per fare chiarezza su una vicenda che si appaleserebbe come un sospetto caso di malasanità.
La salma dell’uomo è stata trasportata presso l’obitorio del Giannettasio a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sul caso sono in corso gli accertamenti da parte della Procura di Castrovillari che ha disposto per il giorno 17 settembre l’esame autoptico, nominando il medico legale che dovrà effettuarla. I familiari dell’uomo, da parte loro, sono già pronti con i periti di parte.
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