Ilaria Mirabelli
3 minuti per la letturaDall’autopsia emerse tre lesioni profonde sul corpo, sulla morte di Ilaria Mirabelli ci sono ancora troppi dubbi, secondo i carabinieri l’auto su cui viaggiava si è ribaltata più volte
COSENZA – Le ultime ore di vita di Ilaria Mirabelli, la trentottenne cosentina deceduta in circostanze poco chiare nei pressi di Lorica il 25 agosto scorso, sono racchiuse in alcuni brevi video pubblicati sui canali social de “La Terrazza sull’Arvo”, un noto ristorante della Sila. Ilaria è seduta a un tavolo insieme al compagno, Mario Molinari, di 44 anni, insieme a loro altri due amici e i due cagnolini al seguito, sullo sfondo balli, tarantelle, risate e il clima allegro e spensierato di una domenica di fine estate in montagna.
Nessuno sa quello che sarebbe successo di lì a poco quando, pare intorno alle 15.30, la vita della giovane ultras rossoblù sarebbe stata spezzata per sempre sulla Statale 108, nei pressi di località Baracchella. Cosa sia accaduto nel lasso di tempo tra il pranzo e l’orario della morte saranno gli esiti dell’inchiesta, aperta dal pm Donatella Donato, a chiarirlo: la Procura di Cosenza infatti, com’è noto, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti.
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MORTE DI ILARIA MIRABELLI, DALL’AUTOPSIA EMERGONO TRE PROFONDE LESIONI SUL CORPO
L’indagine, ancora in una fase iniziale, restituisce tuttavia alcuni dati certi, in particolare l’esame autoptico dal quale è emerso che sul corpo della ragazza vi erano tre lesioni profonde in punti differenti. I rilievi eseguiti dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Cosenza, inoltre, cristallizzano il dato secondo cui l’auto, una Volkswagen di colore bianco intestata al padre di Molinari, si sia ribaltata più volte e il corpo della ragazza sia sbalzato fuori dall’abitacolo, dal lato passeggero, a una distanza di alcune decine di metri.
Il che renderebbe poco plausibile la prima versione fornita ai carabinieri da Molinari, e cioè che alla guida della vettura vi fosse proprio la ragazza. L’uomo ha infatti negato di trovarsi al volante. Ma sono ancora tanti gli aspetti della vicenda che ancora non convincono gli inquirenti. Chi era presente sul posto la sera del presunto incidente riferisce di aver visto l’auto “girata” in direzione Lorica, un particolare piuttosto strano se è vero che, come emerso finora, i due fossero di rientro a Cosenza dopo la mattinata trascorsa in Sila.
IL RACCONTO DI UGO MORELLI
A svelare questi e altri particolari è stato Ugo Morelli, avvocato e giornalista originario di Cerisano, colui che, intorno alle 21, ha scattato le prime foto sul luogo della tragedia. Avvertito dell’accaduto da un amico, Morelli, tornato a casa dopo aver assistito alla Coppa Sila, ha fatto ritorno sul posto per vedere con i propri occhi e documentare cosa fosse successo.
«Conoscevo Ilaria, ma ancora non sapevo che si trattasse di lei – racconta –. Al mio arrivo, sul posto c’erano una quindicina di carabinieri, i vigili del fuoco e personale di Anas. Non c’era il magistrato di turno e soltanto alle 23 è giunto il medico legale per un primo esame cadaverico. La prima cosa che ho notato e che mi è parsa strana fin da subito è che era come se l’auto avesse fatto un’inversione “a U” perché la direzione di marcia era Cosenza, mentre la macchina era come se a un certo punto fosse tornata indietro». Intanto, c’è attesa per la perizia, che dovrà essere depositata a giorni, richiesta dall’avvocato della famiglia Mirabelli, Guido Siciliano. I parenti chiedono giustizia e verità per la morte di Ilaria, affinché tutti i tasselli di questa intricata vicenda possano a breve tornare al proprio posto.
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