Il cimitero di Scalea dopo l'azione dei vandali
3 minuti per la letturaSCALEA (COSENZA) – “Non c’è più rispetto neanche per i morti” è la frase ricorrente in queste ore a Scalea dopo l’ennesimo raid di vandali al cimitero. Un’azione distruttiva, violenta, senza alcun ritegno, che genera forte ribrezzo. L’ipotesi è che gli autori delle incursioni vadano in cerca di metalli “preziosi” come il rame, ormai molto ricercato e ben pagato, ed anche il bronzo, oggetti da poter rivendere. I malviventi sono entrati nella notte tra venerdì e sabato tagliando il lucchetto che chiude la catena attorno al cancello.
Il cimitero di Scalea si trova in pieno centro, di fronte alla casa comunale e vicino alle scuole dell’obbligo. Facile da raggiungere, facile da assaltare anche perchè notoriamente sprovvisto di sistemi di videosorveglianza, più volte annunciati e ancora fermi sulla carta. I vandali, certamente più di una persona, hanno approfittato quindi delle ore notturne ed hanno agito nel cimitero devastando tutto ciò che si sono trovati di fronte. Con un piede di porco sono state divelte e spaccate le lapidi in cerca anche di piccole parti di metallo, di rame, contenuto nei sostegni del marmo. I vandali hanno anche strappato numerose grondaie che si trovano sui tetti delle cappelle. La maggior parte realizzate in metallo. E poi, fiori lanciati sui viali, fioriere devastate o rubate se si tratta di metallo da poter recuperare.
Lo scenario che si sono trovati di fronte gli addetti all’apertura è devastante ed è lo stesso dello scorso 13 agosto. Solo dieci giorni fa. Perchè anche in quei giorni la scena si è ripetuta e probabilmente, ieri notte, i vandali hanno approfittato di chi si era prodigato per rimettere a posto il materiale rubato nei giorni precedenti. Ancora una volta, sono i carabinieri della locale stazione ad aver raccolto la denuncia degli addetti e del sindaco di Scalea Giacomo Perrotta. Le indagini sono complesse proprio perchè all’interno non ci sono sistemi di videosorveglianza, ma potrebbero aiutare eventualmente altre telecamere nelle vicinanze. C’è chi chiede più controlli, eventualmente con un sistema di vigilanza attiva per porre fine ad un’azione che sconvolge perchè si toccano i ricordi dei propri cari, spazi che dovrebbero essere inviolabili.
Al momento non si registra alcuna reazione da parte dell’amministrazione comunale che probabilmente ha provveduto a sporgere denuncia contro ignoti come è accaduto nei giorni scorsi. Il consigliere di minoranza Angelo Paravati del gruppo “Per Scalea” ha espresso dispiacere, ma non ha nascosto riferimenti polemici: “Ormai una città abbandonata a se stessa, indifesa; nessun rispetto per i defunti e per i cittadini”. La richiesta è quella di dar corso al più presto al progetto più volte annunciato dell’installazione di un sistema di videosorveglianza nei punti nevralgici della città turistica. Il consigliere di minoranza Giuseppe Antonio Torrano scrive: “Il cimitero è uno dei pochi luoghi cui teniamo tutti, luogo di rispetto e silenzio, al di là, se ospita o meno nostri cari, al di là se siamo cattolici praticanti o meno. È la casa dove sentiamo la presenza dei nostri defunti, un riferimento che ci chiama nei momenti di riflessione. Un luogo da preservare”.
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