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Il blitz antidroga offre una chiave per l’omicidio Scorza avvenuto a Castrovillari, tra le persone coinvolte nel blitz antidroga il figlio Giuseppe, finito ai domiciliari
CASTROVILLARI – C’è un nome che balza all’occhio tra gli arresti nella maxi operazione dei carabinieri di ieri. È quello di Giuseppe Scorza, classe ‘91, di Cassano Jonio. Scorza – tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari – è, infatti, il figlio di Maurizio Scorza, il 57enne trucidato a colpi d’arma da fuoco in contrada Gammellone insieme alla compagna Hanene Hedli, ad aprile 2022.
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Dagli esiti dell’attività investigativa – nata successivamente all’operazione antidroga denominata “Big Square” che, a luglio 2020, aveva smantellato una vasta rete di spaccio – è emerso come Maurizio Scorza, alias “U’ Cacaglio”, fosse «il soggetto designato al rifornimento dei singoli spacciatori con l’ausilio di Salomone Pietro di Sibari». Ma anche che «il luogo ove venivano operate le cessioni era posto nella zona industriale di Castrovillari e, precisamente, nei pressi dell’autocarrozzeria “Presta”».
In altre parole, dopo la retata, la gestione del traffico di stupefacenti era passata nelle mani di altri soggetti tra i quali, appunto, Maurizio Scorza rivestiva un ruolo di primo piano.
Si tratta di un passaggio chiave dell’ordinanza in cui il gip del Tribunale di Castrovillari Biagio Politano cristallizza un dato che potrebbe fornire una possibile chiave di lettura del duplice omicidio Scorza-Hedli: a qualcuno dava, forse, fastidio l’autonomia con cui Scorza gestiva il traffico di droga nella zona di Castrovillari e del Pollino? E se sì, a chi? Quale “sgarbo” compiuto da Scorza andava punito col sangue? A questa e ad altre domande darà, probabilmente, una risposta l’esito del processo che si sta celebrando in Corte d’Assise, a Cosenza, a carico di Francesco Adduci, il 56enne ritenuto dalla Dda il presunto complice dei killer.
Ma già nelle conversazioni captate in data 19 aprile 2022 tra Pietro Salomone e Carmine Anzillotta – a pochi giorni, quindi, dalla brutale esecuzione di Scorza e della sua compagna -, si intuisce, a parere del pm, come i pusher stessero riorganizzando il sistema di rifornimento di droga da immettere sul mercato di Castrovillari e dintorni.
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